Brescia, si riparte da Moreo mentre Tramoni è più lontano

efano Moreo sì. Mattéo Tramoni ni. Ed è un ni che a oggi è molto più vicino a un no. Che se non diamo ancora come per certo è solo perché di mezzo c’è Massimo Cellino e con lui - come del resto il fresco «caso» Perinetti-Taldo insegna - non si può davvero mai sapere.
Ma il destino dei due «riscattabili» dal Brescia - e questa è le settimana in cui si fanno i giochi - appare scritto. Per quanto riguarda Moreo, il suo status a dire il vero è virtualmente già di riscattato. Al costo di un milione, circa, di euro.
E a dire il vero, non è nemmeno stata una scelta, bensì un obbligo scattato al raggiungimento del 60% delle presenze. Contrariamente a quanto si era sempre pensato, visto che la formula dell’annuncio del suo arrivo fu vaga, quella era l’unica condizione - indipendentemente dunque dalla categoria - che l’Empoli aveva fissato per far scattare l’acquisto a titolo definitivo dell’attaccante reduce da una grande stagione (10 gol e 5 assist) al prezzo di cui sopra e sul quale il club del presidente Corsi non accetterà richieste di sconti. Non cambia il concetto, che poi agli occhi di Pep Clotet, e dei tifosi, è ciò che conta ed è rassicurante: Moreo c’è.
E sarà un ingranaggio decisivo nel nuovo Brescia che nascerà sul filo della linea verde: dentro, al centro di un progetto, nel quale il 29enne milanese dovrà essere messo nelle condizioni di mettere a frutto il meglio possibile la sua grande intelligenza tattica senza mettergli sulle spalle il peso del gol a tutti i costi. Moreo è certo un pezzo pregiato - ormai un giocatore di categoria iper specializzato - e il milione lo vale tutto. Fosse rimasto libero, ci sarebbe stata la fila per lui da parte delle squadre di categoria di vertice.
Resta invece sempre nel limbo la figura di Mattéo Tramoni e più passano i giorni, più le sensazioni - in base anche alle indiscrezioni raccolte tra addetti ai lavori - sono che il Brescia possa decidere di privarsi di lui. Nonostante una stagione da rivelazione (8 gol, 3 assist) assoluta, i ragionamenti starebbero portando Cellino in un’altra direzione.
Ovvero quella di non procedere alla fine (c’è tempo fino a venerdì, che però sarà il 17... diciamo quindi fino a giovedì) a un riscatto da circa di 2.5 milioni di euro col Cagliari che d’altronde non è interessato, almeno fino a qui non lo è stato, ad applicare sconti o proporre al Brescia nuove condizioni. Le perplessità del club di via Solferino sono (anche) di ordine tattico perché la stagione scorsa, pur nell’exploit, incredibilmente non ha aiutato a capire bene quale possa essere il ruolo ideale del corso. Che insomma, nonostante tutto non avrebbe convinto al punto tale da decidere di scommettere su di lui senza se e senza ma.
Il Brescia potrebbe anche riscattarlo e poi venderlo, no? Certo. Ma su una eventuale rivendita, Cellino dovrebbe corrispondere a Giulini il 30% del ricavato: aziendalmente sarebbe antieconomico. Sulla bilancia si continua a soppesare tutto, pro e contro perché dall’altra parte, se esiste il rischio che Tramoni non si consacri, esiste anche la possibilità che invece accada: vorrebbe dire consegnare a una concorrente di serie B un giocatore bell’e valorizzato e con un anno di esperienza già maturata. Tra sì, no e ni... anche questi saranno giorni da seguire.
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