Brescia, martedì il rientro di Cellino per scoprire le carte

Sono giorni di calma, ma pure di tensioni latenti per il caso Borrelli che scombina piani e umori
Cellino fuori dalla sede della società Brescia Calcio - © www.giornaledibrescia.it
Cellino fuori dalla sede della società Brescia Calcio - © www.giornaledibrescia.it
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Siamo solo agli inizi di giugno, con un mercato che non inizierà ufficialmente che il prossimo primo luglio. E, come abbiamo più volte sottolineato, una volta tanto il Brescia si è messo nella condizione di poter ponderare ogni mossa e ogni scelta perché il tempo è dalla sua parte. Però è indubbio che il «caso Borrelli» rappresenti una increspatura nel cielo dei piani del Brescia, rimasto spiazzato dalle mosse del giocatore che ha scelto di non presentarsi alle visite di controllo predisposte dalla società impegnata a riflettere sul suo riscatto.

Bocche cucite, sul tema, sia in casa Brescia che nell’entourage dell’attaccante. Ognuno gioca la propria partita e la punta ha «mosso la palla» facendo arrivare un messaggio chiaro al club. Dentro il quale, sull’argomento, c’è dibattito. Intanto c’è chi pensa che - a prescindere dalla volontà del ragazzo - il riscatto sia comunque da effettuare perché poi, se si decidesse di puntare si di lui, a mercato chiuso ogni eventuale mal di pancia passerebbe col giocatore che si metterebbe a disposizione nella maniera giusta con l’intento di far cancellare subito la «macchia» di questi giorni agli occhi dei tifosi.

Chi spinge nei confronti di Cellino per questa soluzione sa che il calcio è pieno di storie così. Ma c’è anche chi pensa che col fatto che era stato subodorato un cambio di linea da parte di Borrelli e di chi lo rappresenta, se proprio si voleva mantenere fermo l’appuntamento con la prima visita medica (che dalla parte di Borrelli era ritenuta superflua), si sarebbe potuta evitare la reiterazione delle convocazioni alle quali era ovvio che il ragazzo avrebbe continuato a non rispondere.

Riserve da sciogliere

Una situazione snervante che inevitabilmente ha finito per condizionare gli umori di tutti negli uffici di via Solferino. Dai quali da circa una settimana tra l’altro manca il presidente Massimo Cellino che è all’estero per questioni familiari. Cellino sarebbe ancora di umore nerissimo e tale stato d’animo si riverbera un po’ su tutti. In quella che è una fase di tante situazioni ben impostate (su tutte quelle del terzino sinistro Nicolò Corrado che il Brescia pensa di avere in pugno) e altre da approfondire soprattutto per l’attacco dove - torniamo a bomba - cosa sarà fatto con Borrelli farà tutta la differenza di questo mondo. E nessuno a oggi è in grado di prevedere cosa farà Cellino.

In base alle poche indicazioni che il patròn del club ha fornito ai propri collaboratori, il ritorno all’operatività è previsto per martedì, dunque alla vigilia dell’apertura della finestra (dal 12 al 14) dentro la quale poter esercitare le opzioni. Al ritorno insomma, Cellino dovrà sciogliere le riserve.

Tra l’altro, in sospeso è rimasta anche la questione del rinnovo del diesse Renzo Castagnini. Dopo uno scambio di parole avvenuto contestualmente al rinnovo di Maran, la questione non è ancora stata definita a tavolino e ora anche questa è una priorità non solo formale, ma anche sostanziale: al prolungamento di tecnico e staff non può non seguire quello di un direttore sportivo.

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