Brescia in sospeso: Joronen e Cistana i big «a scadenza»

Non resta che attendere per capire che tipo di direzione Massimo Cellino intenda dare alle turboleneze create nella settimana che ci stiamo lasciando alle spalle e seguirne l’evoluzione.
Nel quadro, pesa principalmente la questione allenatore perché nessuno - nemmeno i diretti interessati - è in grado di prevedere che tipo di sviluppi avrà il braccio di ferro con Inzaghi: molto lo faranno volontà e intenzioni sue e di Cellino, ma un ruolo ce l’ha anche il «fato» e nella fattispecie la possibilità che l’allenatore piacentino riceva altre proposte. Sarebbe la soluzione che consentirebbe a tutti di salvare capra e cavoli, ma siamo nell’ambito delle eventualità. E del caso, degli eventi, non ci si può permettere di restare in balìa: nel giro di una settimana-10 giorni, la panoramica delle panchine sarà chiara e allora lì, se per Inzaghi non ci fosse nulla, qualcuno dovrà uscire allo scoperto.
Spettatore molto interessato, Pep Clotet già da qualche settimana opzionato da Cellino per un ritorno già concordato che richiederà solo di essere suggellato a patto che la possibilità di un protrarsi del «caso Inzaghi» non induca il catalano a fare un passo indietro. Ad oggi comunque situazione cristallizzata. Casomai la prima casella da riempire sarà quella del direttore sportivo: casting in corso in attesa poi che Cellino fissi «condizioni», e tempi, per liberare Marroccu.
I dieci giorni concessi al diesse per riflettere (ma la decisione dell’addio è presa e non ci saranno passi indietro) e partiti dal dopo eliminazione dai play off scadranno l’1 giugno. Tante su tutti fronti le questioni da affrontare con decisioni non banali da prendere anche su un mercato che tanto, diesse o meno, come da tradizione Massimo Cellino condurrà in solitaria. Disporrà lui del futuro anche di alcuni big. Come Jesse Joronen e Andrea Cistana.
Situazioni

Joronen per cominciare ha il contratto a scadenza il 30 giugno. Data entro la quale il Brescia può però esercitare un’opzione unilaterale per il rinnovo biennale del portiere che in stagione non ha mai voluto sedersi al tavolino per trattare «bilateralmente un rinnovo»: indicazione chiara di una volontà di non rimanere e che per la verità era già stata molto chiara la scorsa estate. Joronen, dopo mesi molto difficili, condizionati emotivamente anche dalla perdita del padre, è poi rimasto - diventando protagonista di una stagione molto normale in cui non ha davvero determinato - ma il rapporto col club, da parte sua non si è mai ricomposto.
E più che mai non intende rimanere: anche al «rompete le righe» ha salutato tutti come se non dovesse tornare mai più. Se il Brescia farà scattare il rinnovo, per la sua cessione chiederà, giustamente, soldi: l’auspicio è che le parti possano dialogare al meglio e che non ci siano forzature, da parte di nessuno, di alcun tipo.
Il tema c’è, così come c’è per Andrea Cistana che non è a scadenza, ma che a scadenza entra con la stagione che sta per iniziare. Significa due cose: che se anche si valuta che per lui il ciclo a Brescia è finito, con il fine contratto al 2023 non si potrà lavorare su chissà quali richieste visto senza rinnovo il giocatore, restando, già da gennaio sarebbe libero di firmare a zero per altre squadre. Proporre o non proporre un rinnovo al centrale di via Cremona insomma, fa una bella differenza. La carne al fuoco è moltissima: non si può perdere tempo con un minimo di chiarezza da fare sull’esterno.
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