Calcio

Brescia, il livello si alza: stasera in campo con il Benevento

Con il quarto successo consecutivo (terzo in casa), Bisoli e soci potrebbero allungare a +3 in vetta
Dimitri Bisoli riprende il suo posto a fianco di Labojko - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Dimitri Bisoli riprende il suo posto a fianco di Labojko - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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E così, alla sesta giornata, per il Brescia è già arrivato il tempo di cercare conferme. Soprattutto, è arrivata l’ora di alzare il livello delle contese e di andare a misurarsi contro chi, almeno in teoria, è stato fatto per giocare un altro campionato. Ma, appunto, siamo ancora alla sesta e tutto quanto è accaduto fino a qui, per tutti - nel bene e nel male - sa ancora fortemente di indizi in attesa di salire al rango di prove certe e concrete.

Di che pasta sono fatti uomini e squadre, si capisce non nel benessere, ma dentro alle difficoltà oppure quando iniziano a salire curiosità e aspettativa. E certamente, fino a qui il Brescia è stato bravissimo a creare l’«hype», ovvero l’attesa attorno alle proprie gesta che sono quelle di una squadra che restituisce l’idea di essere molto più matura dei suoi 24,7 anni di media che sono scesi a 24 nei minuti finali della partita di Modena e per questo di essere molto credibile nei panni di capolista: non è per un caso, ma per fatti. Tuttavia per capire se l’asticella delle prospettive potrà essere alzata oppure no, di acqua sotto i ponti ne deve ancora passare.

Il punto

Il Brescia è ancora come uno studente che ha superato bene le prime interrogazioni, che bocciato al test di Frosinone non si è fatto trovare impreparato alle successive tre verifiche contro pari grado dichiarate (chi comunque tende a sminuire i risultati del Brescia «perché arrivati contro le ultime» è invitato a ripercorrere lo scorso campionato per ricordarsi in quali sfide sono stati persi i punti promozione...) e che ora si deve misurare su un livello superiore.

Niente di meglio, per mettere in cascina un altro bel mattoncino alla credibilità già certificata, di un Benevento nuovamente atteso nel reparto delle big e di chi lotterà per la promozione dopo la delusione dell’anno passato, ma che ancora è alla ricerca di se stesso.

Poi, settimana prossima ci sarà lo stop, quindi una ripresa con la trasferta di Bari, la prova casalinga con il Cittadella e il viaggio a Cagliari: diciamo che entro un mesetto potremo avere le idee più chiare rispetto a cosa poter chiedere allo stuzzicante Brescia di Clotet che, tra le varie prove superate, incasella pure l’aver saputo far fronte ad assenze di volta in volta pesanti e a traversie d’ogni tipo tra blackout, forfait di guardalinee e disguidi Var (a proposito: ma se accadesse in serie A che i designati al controllo della tecnologia per un imbarazzante errore non si presentino allo stadio, bensì al centro Var di Lissone?).

Disguidi di fronte ai quali si riesce persino a sorridere: potere delle vittorie, ma principalmente potere di una squadra che ha quel piglio e quello spirito di fronte al quale un tifoso - vero - sa sentirsi appagato al di là di un successo.

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Il pubblico atteso

Questa sera Brescia-Benevento dovrebbe essere ancora appannaggio di un gruppo abbastanza ristretto di fedelissimi nonostante la promozione sui prezzi (a ieri sera risultavano venduti circa 2.000 biglietti): segno che la disaffezione, come è evidente da un pezzo, è un tema molto più profondo delle tasche. È un male, purtroppo, radicato. Che fare?

Badando al sodo, mentre si riflette, stringersi con chi c’è e ha il piacere di esserci sempre, specie al fianco di una banda terribile che viaggia sui binari di protagonisti attesi (gli attaccanti in primis) ma non scontati e inattesi (i Mangraviti, i Papetti, i Labojko...).

Tra l’altro in casa - quella casa l’anno scorso maledettamente stregata - i soliti di cui sopra non assistono a tre vittorie consecutive dall’aprile del 2019, l’annata della promozione. Sono passati oltre tre anni: un filottino casalingo, vorrebbe anche dire quarta vittoria consecutiva.

Tra il dire e il desiderare, c’è un Benevento ancora discontinuo (e malcapitato in caso) al quale Caserta ha iniziato quest’anno a cucire addosso il nuovo vestito di un 3-5-2 non ancora decollato sul fronte offensivo (solo 4 gol) di un attacco che ha perso Lapadula, ma che ha un arsenale comprensivo di Forte, La Gumina, Simy, Ciano, Farias... Grossi nomi per una serata di grossa importanza per un Brescia che cerca conferme e l’allungo in vetta.

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