Calcio

Brescia, gioie e dolori negli esordi degli allenatori subentrati

Nell’era Cellino 3 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte, ma un precedente relativo a Maran fa ben sperare
Rolando Maran, neo-allenatore del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Rolando Maran, neo-allenatore del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Sono stati solo due i subentri in corsa di Rolando Maran nella sua ventennale carriera di allenatore. Il primo avvenne l’1 ottobre del 2011 e suona come un’iniezione di fiducia per il prossimo impegno del Brescia in quel di Pisa, club dal quale Maran è stato esonerato l’anno scorso: il neo tecnico delle rondinelle sostituì Benny Carbone (sollevato dall’incarico) sulla panchina del Varese, in serie B, e la prima sfida della nuova avventura fu proprio contro la sua ex squadra, il Vicenza, con la quale si era lasciato consensualmente alla fine dell’annata precedente.

E fu subito vittoria con il 2-0 esterno dei lombardi, la prima di una cavalcata che portò il Varese a giocarsi la finale play off contro la Sampdoria di Beppe Iachini che alla fine dei 180’ salì in A anche grazie al 3-2 dell’andata a Marassi con, udite udite, doppietta di Daniele Gastaldello, ai tempi capitano dei blucerchiati.

La seconda volta è datata 19 ottobre 2014: Maran prese il posto di Eugenio Corini al Chievo in serie A e, una settimana dopo, perse 2-1 la sua prima con i clivensi in casa col Genoa in una stagione, la prima delle quattro consecutive con i veronesi, che finì comunque in modo positivo con la salvezza raggiunta con 450’ d’anticipo.

Cellino, quanti cambi

Ma se sono soltanto due gli arrivi in corsa di Maran su una panchina, sono invece ben 12 (senza considerare i «richiami» degli esonerati... ) i subentri sulla panchina del Brescia nell’era Cellino. Si parte già nella prima annata del patron sardo a capo della Leonessa, cioè quella del 2017-2018: alla nona giornata Marino avvicenda Boscaglia e parte con una sconfitta interna (0-1) col Novara; poi, alla 39ª, ecco Pulga sostituire Boscaglia (che nel frattempo era tornato dalla 22ª) e perdere all’esordio, sempre in casa, (1-2) col Frosinone.

Nella stagione successiva, sul taccuino l’unico cambio al timone, quello di Corini per Suazo che alla quarta pareggia (1-1) a Carpi con quel Brescia che conquisterà alla fine l’ultima promozione in A. Nella massima serie ecco Grosso dare il cambio a Corini alla 12ª e perdere 4-0 a Mompiano col Torino; altro cambio alla 23ª con Lopez a ricacciare Corini che, dopo sole tre partite targate Grosso, era tornato sulla panchina: con l’Udinese finisce 1-1.

La stagione 2020-2021, di nuovo in B, è quella del tris di allenatori: prima Lopez sostituisce Delneri già alla 3ª e asfalta 3-0 il Lecce al Rigamonti, poi Dionigi lo «caccia» e all’11ª batte 3-1 la Salernitana; infine Clotet subentra dalla 22ª riacciuffando al novantesimo il Lecce (2-2) al Via del Mare. L’anno successivo vede solo il cambio Corini per Inzaghi alla 32ª con vittoria a domicilio (2-0) sul Vicenza. E si arriva alla tormentata annata scorsa con Aglietti per Clotet alla 19ª che fa pari (1-1) col Palermo; poi è la volta di Possanzini che apre alla 24ª perdendo (0-1) col Modena e viene esonerato 90’ dopo per lasciare il posto a Gastaldello che alla 26ª parte male perdendo (0-2) col Bari. Insomma, la «prima» dopo un subentro in casa Brescia è stata da alti e bassi con 3 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Sabato 25, a Pisa, si aggiornano le statistiche.

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