Calcio

Brescia, dopo il flop la situazione è sospesa e ingarbugliata

Il deludente pareggio di Pordenone ha messo a serio rischio la panchina di Pippo Inzaghi: il tecnico non ha però l'idea di dimettersi
Pippo Inzaghi dopo la partita col Pordenone - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Pippo Inzaghi dopo la partita col Pordenone - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
AA

La nottata è passata e non ha portato a schiarite in casa Brescia dopo il clamoroso flop con il Pordenone virtualmente già retrocesso e contro cui la squadra di Inzaghi ha offerto una prestazione meno che modesta.

L'aria è carica di tensione,  la serie A adesso è lontana 4 punti e il Brescia è al culmine di un periodo di discesa lenta, ma costante. La posizione del tecnico è in bilico e non potrebbe essere altrimenti visto il trend solo che la situazione è ingarbugliata per la sussistenza della famosa clausola che ne impedì l'esonero a febbraio. Intraprendere la via legale contro questa clausola potrebbe alla lunga dare ragione al Brescia, ma in quali tempi.

Il Brescia si interroga e cerca di capire che strada intraprendere e occorre anche capire quali sono le riflessioni dell'allenatore ora che la fiducia appare compromessa e Pippo Inzaghi ha sempre dichiarato, anche ieri, che «non resto a dispetto dei santi». Il tecnico, che anche ieri ha voluto porre l'accento sui 14 risultati utili in 15 partite e non ha effettuato presa di responsabilità alcuna, non ha però l'idea delle dimissioni.

Se anche il Brescia decidesse per la forzatura sull'esonero, si aprirebbe poi un altro interrogativo: chi potrebbe essere il sostituto?

Servirebbe un allenatore specialista in subentri e con la capacità di adattamento immediato. Per ora nessuna pista trova riscontro e la situazione potrebbe restare anche così, con il Brescia e Inzaghi a trascinarsi stanchi e ufficialmente da separati in casa verso un finale di stagione al ribasso in quello che senza una sterzata di qualsiasi tipo appare gravemente e colpevolmente compromesso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia