Brescia, con la categoria il club torna ad essere appetibile

La categoria fa la differenza. Per prestigio e soprattutto valore economico. Lo sa bene Massimo Cellino che anche dopo la riammissione al campionato di serie B non ha cambiato idea. Davanti ad un’offerta vera, concreta e credibile, è pronto a vendere il club. «Se arrivasse una persona che ha più soldi di me, più voglia di me gli mollo il Brescia. Ma non lascio la squadra a gente che non dà garanzie» disse il patron delle rondinelle in un’intervista al nostro giornale a luglio. Lo scenario è rimasto immutato, ma qualcosa potrebbe muoversi negli uffici dello studio Pirola di Milano, l’advisor - in particolare il commercialista Giuseppe Pirola - scelto per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse e gestire possibili trattative. Che al momento non ci sarebbero. O che comunque vanno riapprofondite dopo mesi di silenzio.
«La serie B è appena stata riconquistata e l’attenzione era rivolta a quella partita» viene spiegato negli ambienti milanesi. Nei mesi scorsi, a campionato ancora in corso, si erano registrate le attenzioni di due fondi di private equity internazionali attivi nel settore dell’intrattenimento e una holding europea già presente nel mondo del calcio, come ha spiegato in un articolo di ieri il Sole 24 Ore.
«Sono tutte situazioni vecchie» ha commentato Massimo Cellino che in primavera pare avesse parlato personalmente con gruppi stranieri. «In C non lo voleva nessuno» assicurano da Milano. La richiesta per rilevare il club? Tra i 20 e i 25 milioni. Dipende, dalla presenza o meno nel pacchetto, del centro sportivo di Torbole Casaglia, che è di proprietà di Eleonora Immobiliare e non del Brescia Calcio.
Di certo oggi Massimo Cellino sta cercando di rilanciare le quotazioni della società, attraverso interventi di calciomercato che alzano il livello qualitativo della rosa. Un’operazione su tutte: l’attaccante Gennaro Borrelli arrivato dal Frosinone in prestito oneroso per 500mila euro con diritto di riscatto fissato a tre milioni e mezzo. Effetto serie B ritrovata perché basti pensare che fino a qualche settimana fa, senza alcuna certezza in merito alla categoria in cui avrebbe giocato il Brescia, Cellino non solo era rimasto fermo sul mercato, ma aveva dato la sensazione anche di voler rendere più snella possibile la società, tra l’obbligo di smaltimento delle ferie imposto ai dipendenti e il mantenimento dei contratti in essere senza appesantire le casse con altri accordi. Con la serie B in tasca, e in attesa di vedere i conti al 30 giugno, chi, dall’estero, aveva bussato alla porta dello studio Pirola nei mesi scorsi, ora potrebbe rifarsi vivo.
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