Calcio

Brescia, col Parma ultima chiamata per la serie A diretta

Alle 20.30 al Rigamonti la partita: vincere vorrebbe dire accorciare a -2 sulla zona serie A
Mehdi Léris. Corini crede che il franco algerino possa essere arma tattica - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Mehdi Léris. Corini crede che il franco algerino possa essere arma tattica - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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O la va - e si riaccende la fiammella - o la spacca e allora si mette la testa solo ed esclusivamente ai play off. Questa volta è proprio così e non ci si scappa. E dopo la mancata vittoria del Brescia contro il Pisa, a pensarci bene è comunque una specie di miracolo poter parlare ancora in questi termini, avere ancora una fiche di speranza da giocarsi in chiave promozione diretta.

È una questione ovviamente di classifica la partita di stasera alle 20.30 al Rigamonti contro il Parma, perché lo scivolone della Cremonese - e il nuovo mini ribaltone al vertice apre alla possibilità, in caso di tre punti, di accorciare a -2 sulla promozione diretta (oltre che di scavalcare una squadra, il Pisa tenendo invece conto nel caso del Benvento che i sanniti giovedì recupereranno la loro gara col Cosenza) per poi arrivare alla resa dei conti delle rese dei conti nel lunedì di Pasquetta in casa del Monza.

Però, se arriviamo all’appuntamento di questa sera alle 20.30 contro il Parma accompagnati dal batticuore, non è ad ogni modo solo una questione di suddetta classifica, ma anche delle nuove prospettive che il Brescia offre e dell’ottimismo che il nuovo modo di stare in campo, a livello di personalità e tattico, infonde: la squadra è tornata padrona di sé e delle proprie certezze ed è tornata a inquadrare - e di conseguenza a far inquadrare anche dall’esterno - più le proprie potenzialità che non i propri limiti. E la notizia, è che in convizione e padronanza si può ancora migliorare lavorando su quella continuità mentale che è un po’ venuta meno, strada facendo, contro il Pisa. E quanto brucia ancora quel pareggio anche se i massimi rimpianti vanno ricercati in altri momenti e in altri passaggi del campionato.

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Tuttavia non è eventualmente ancora il tempo di rimuginare sul diario degli errori: questo, è ancora il tempo di crederci con tutte le forze che si hanno in corpo. Perché se con una sola vittoria nelle ultime 5 gare siamo ancora qui a sognare, qualcosa vorrà pur dire. Torniamo allora a bomba: crederci sempre, arrendersi mai. Ché oltretutto non costa proprio nulla. In campo, questa sera, vanno soprattutto le motivazioni. E non c’è confronto tra quelle del Brescia e quelle del Parma. Che a rigor di aritmetica, può ancora pensare di acciuffare i play off che tuttavia distano 9 punti: è un concetto più virtuale e aleatorio che non realistico. È dunque molto chiaro chi ha più tanto da perdere quanto da guadagnare nella partita del Rigamonti.

Il punto: il Parma

Una cosa deve essere comunque molto chiara: il Parma che arriva a Mompiano, nulla c’entra con la «banda» che era all’andata, quando Iachini era appena arrivato al timone. Una sterzata vera e proprio, il «re» dei subentri e dello specialista in promozioni, non è mai riuscito a darla, ma un’impronta e un’identità assolutamente sì. Il Parma adesso è un gruppo e a prescindere dagli obiettivi, sa stare in battaglia e non può permettersi di non darla per riuscire a chiudere perlomeno con onore e dignità una stagione da primatista degli investimenti (con in rosa il giocatore con più valore della serie B, Dennis Man, quotato 12 milioni di euro) che doveva essere da schiacciasassi e che invece è stata tribolatissima, anche a livello di infortuni.

Al palo, per mesi, è stato anche il golden boy dei crociati, il catalano del 2001 Adrian Bernabé, che per ruolo e qualità balistiche che lo hanno portato a un exploit con due doppiette consecutive, si sta guadagnando l’etichetta del «nuovo Pirlo». Sarà l’osservato speciale tra parecchi singoli capaci di creare grattacapi e che da nove giornate sono in una serie positiva fatta di 4 vittorie e 5 pareggi. A proposito di pareggi, il Parma è la specialista delle «X»: già 15 in 33 partite in un contesto di numeri mediocri.

Il punto: il Brescia

Da parte sua il Brescia riparte dal bisogno di essere più concreto davanti e dalle nuove certezze conquistate in fase difensiva con la porta chiusa da 229’ (dal 41’ della partita con Pordenone), ma che per la prima volta sarà costretta a scoprire la versione di sé senza Andrea Cistana col debutto della coppia Adorni-Mangraviti. Sarà la terza partita in 8 giorni: dove non arriveranno le gambe, dovrà arrivare l’adrenalina: o la va, o la spacca. Bellissimo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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