Brescia, Cellino affitta il ramo d’azienda a se stesso

La direzione non è del tutto chiara perché l’uomo riserva sempre sorprese. Certo è che Massimo Cellino continua a muoversi in nome e per conto di quel Brescia calcio che lui stesso ha voluto affondare. In attesa dell’udienza al Tar, fissata per i primi giorni di settembre, per discutere la richiesta di sequestro dei beni intestati a Brescia calcio, dagli atti risulta infatti che davanti al notaio sardo Roberto Onano è stato firmato un contratto di affitto di ramo d’azienda tra Brescia Calcio S.p.A. e Brescia Holding S.p.A, la controllante del club che ora è il nuovo soggetto giuridico che gestisce le attività sportive, pubblicitarie e di merchandising. Di fatto è la mano destra che cede alla sinistra.
L’accordo
Massimo Cellino ricopre infatti l’incarico di rappresentante legale di entrambe le società coinvolte nell’operazione. La struttura dell’accordo è chiara: l’intero ramo d’azienda sportivo e commerciale – comprensivo di personale, contratti attivi e passivi, mezzi e attrezzature – passa ora sotto la responsabilità gestionale della nuova società.
«Resta esclusa ogni cessione di debiti o crediti precedenti alla data del contratto» viene specificato. L’intesa, della durata iniziale di 60 mesi, prevede un affitto annuale pari a 50mila euro, da versare in 12 rate mensili. In mancanza di disdetta, il contratto si rinnoverà automaticamente per altri due anni.
Obiettivi
L’obiettivo di Cellino – assicura chi conosce le mosse di queste settimane dell’imprenditore sardo – sarebbe quello di garantire la continuità aziendale, non per far ripartire sul campo il Brescia calcio (ipotesi che mai avrebbe preso in considerazione secondo chi gli è vicino), ma per poter far scorrere i titoli di coda su una storia lunga 114 anni, nel modo meno traumatico possibile. Ovvero senza passare dal fallimento.
In quest’ottica si inserisce la scelta dei giorni scorsi di Cellino che ha fatto telefonare ad alcuni dei vecchi dipendenti di Brescia calcio – ai quali ha versato lo stipendio per i primi due giorni di luglio – per comunicare che a breve saranno contatti da un legale per trattare la liquidazione che sarà eventualmente «spalmata» in un periodo di qualche mese.
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