Calcio

Brescia Calcio: tra estate e inverno due collezioni flop per il mercato

Tredici gli arrivi effettivi per le rondinelle in due sessioni: non uno è titolare, in tre sono partiti e Viviani è fuori lista
Ahmad Benali, da gennaio passato al Bari - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Ahmad Benali, da gennaio passato al Bari - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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È un po’ come la scoperta dell’acqua calda. E rimarcare ciò che è sempre stato sotto gli occhi di tutti dal di fuori, ma non dal di dentro, è come far scorrere quell’acqua calda a potenza massima su una ferita aperta. Immagine vagamente splatter, ma splatter - che suona più gentile del termine italiano raccarpicciante - è anche la situazione di un Brescia nel quale tutti i nodi che si sarebbero potuti districare, sono irrimediabilmente venuti al pettine. E il mercato, tra estate e inverno, si è rivelato una doppia collezione di flop.

Ciò che è stato sbagliato nei mesi caldi, si sarebbe potuto aggiustare nel periodo freddo. Ma agli errori è stato scelto di non porre rimedio. E semmai, li si è aggravati.

Tra sessione estiva e invernale, al Brescia sono arrivati 15 giocatori. Annoverando tra questi Lorenzo Andrenacci, che però era già in rosa lo scorso campionato e andava soltanto riscattato ed Emanuele Ndoj che si era «assentato» per 5 mesi (a Cosenza) salvo poi tornare e firmare da zero un contratto. Le aggiunte effettive dunque sono state 13. Tra questi, chi sta lasciando traccia? Risposta secca: nessuno. Qualche flash qua e là, ma niente di davvero serio. Quello che rischia di retrocedere insomma è lo scheletro di una vecchia guardia del Brescia che si era già impoverita e che a gennaio ha perso anche un certo Moreo.

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Lezzerini, arrivato al posto di Joronen (venduta a 1,2 milioni di euro), a forza di errori marchiani ha perso il posto in favore dell’eterno secondo Andrenacci che in carriera mai aveva messo insieme 14 presenze in una stagione. Vincenzo Garofalo è stato ceduto in prestito a gennaio così come Ahmad Benali è stato quasi cacciato (è andato al Bari) mentre Federico Viviani è fuori lista. Entrambi avrebbero dovuto rappresentare il «di più» in termini di esperienza, tra errori gestionali e di valutazioni, non sono riusciti a dare nulla: può capitare, ma li si sarebbe dovuti sostituire a gennaio.

Cosa che non è accaduta al pari della non sostituzione di Moreo. A dare man forte all’attacco era arrivato Reuven Niemeijer, subito bocciato, accantonato, salvo poi decidere di mantenerlo in rosa a gennaio quando sarebbe dovuto essere il primo partente: è praticamente uno sconosciuto. Al pari del terzino Federico Pace e poco più di Jallow, l’esterno che avrebbe dovuto essere il crack del campionato e che invece ha messo insieme 15 faticosissime presenze.

Sull’altalena Nicolas Galazzi (anche in questo caso ci sarebbe molto da dire sulla gestione). E arriviamo a gennaio con gli innesti di Coeff - tesserato di fatto per fargli disputare solo la partita col Perugia per la quale il Brescia era in emergenza centrali -, Scavone con i suoi 0’ - preso perché il Bari lo aveva posto come condizione per acquisire Benali a titolo definitivo - Adryan - nei panni dell’ennesima scommessa delle scommesse - e il «terzetto Lecce» con Rodriguez e Björkengren che godono di fiducia, ma che non hanno saputo fare la differenza al pari di un Listkowski né carne né pesce.

Non uno dei nuovi, di una tranche o dell’altra, è riuscito a dimostrarsi all’altezza di un posto da titolare: anche così il quadro si spiega.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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