Calcio

Brescia, arriva il bello: col Venezia per iniziare a misurare il valore

In uno stadio ancora deserto, contro una sicura candidata alla promozione si alza il livello di difficoltà
L'esultanza del Brescia a fine partita contro il Lecco - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
L'esultanza del Brescia a fine partita contro il Lecco - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Sappiamo bene da dove viene, ma non ancora dove può arrivare. Abbiamo raccolto indizi che raccontano di un potenziale che può tradursi in una qualche ambizione: ma il materiale è ancora decisamente troppo poco per poter pensare di uscire, già in questo momento, dal perimetro dell’obiettivo di una salvezza tranquilla. Il Brescia, è ancora nella fase di osservazione: ha giocato solo due partite contro le cinque da calendario e le due che ha disputato, sono state contro squadre destinate a un campionato grosso modo di sofferenza.

Il che nulla toglie ai sei punti presi con zero gol subiti e alle buone vibrazioni rimandate dalla banda con la V, ma occorre testarsi su altri livelli per misurarsi davvero. E allora, quale miglior occasione dell’arrivo, ore 14, del Venezia che promette di fare quest’anno ciò che avrebbe voluto e dovuto fare già lo scorso anno: ovvero lottare da subito e fino alla fine per la serie A lavorando sul progetto raddrizzato solo in corsa nell’ultimo campionato da mister Vanoli che con i suoi dopo il gran finale della stagione ’22-23, ha inaugurato il nuovo giro in maniera ottimale con 11 punti in 5 partite e un’identità camaleontica.

Lavoro

Pane durissimo dunque, ma ideale per chi non solo vuole, ma deve anche dimostrare qualcosa come un Brescia che si sta tarando sulle frequenze della difesa a tre, che aspetta di avere la rosa al completo, che intanto ritrova il suo «Bisolone» per una mediana di ferro con Paghera e che si sta strutturando attorno a uno spirito di squadra che fin qui ha rappresentato il pezzo forte delle prime due esibizioni in attesa di trovare più continuità nel gioco, che si livelli la condizione, che i meccanismi si affinino: i nove palloni in due recuperati dagli attaccanti Borreli e Bianchi a Lecco, la dicono lunga sul concetto di «insieme» che il Brescia sta cercando di portare avanti sul campo mentre anche da fuori, fronte gestione, sono arrivati incoraggianti i rinnovi in serie di Bisoli-Bianchi-Mangraviti: sono segnali che valgono come cemento tra un mattone e l’altro. Le famose basi, dalle quali provare a crescere in altezza.

Gastaldello ha detto che quella di oggi - in un Rigamonti per la seconda e ultima volta senza pubblico, elemento che può disorientare più il Venezia delle rondinelle già allenate a questa spiacevole circostanza - non sarà una prova del nove.

Appuntamenti

Ma se così non è, lo sarà comunque la settimana che si apre oggi per proseguire martedì a Cesena con lo Spezia e si chiuderà sabato con l’Ascoli. Un tris che appare come l’ideale per iniziare a capire qualcosa in più del Brescia e delle capacità gestionali e interpretative di Daniele Gastaldello, un allenatore work in progress al pari dei suoi ragazzi. Ma inutile andare in là coi pensieri. Sotto col Venezia, con i tanti duelli e i tanti spunti che potranno caratterizzare la sfida. Tra i pali la sfida tra ex Lezzerini-Joronen; davanti, di qua e di là, tra un Borrelli e un Pohjanpalo, un Bianchi e un Pierini, Un Moncini e un Gytkjaer, attaccanti che promettono di infiammare la scena e scintille sono annunciate anche sugli esterni.

Banco di prova vero in senso assoluto per le rondinelle, ma anche in senso relativo per una difesa intonsa (ha un valore sui generis il fatto che la retroguardia sia l’unica imbattuta del campionato visto che il Brescia ha giocato solo due gare) che tuttavia tra Cosenza e Lecco ha rischiato più del dovuto: va da sé che il Venezia, a sua volta a caccia della terza partita di fila senza prendere gol e che ne ha incassati appena due in cinque partite, certi svarioni sicuramente non li perdonerebbe.

Occhio anche ai calci piazzati e ai loro sviluppi: così i lagunari hanno segnato tre gol sui sette totali. Non c’è dubbio su chi oggi ha la rosa più forte e le credenziali maggiori e a tuttotondo. Non c’è dubbio su chi sulla carta sia favorito. Non vogliamo però avere dubbi su chi sia in possesso dell’anima più forte: comincia sempre tutto da qui.

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