Calcio

Brescia, al Penzo non puoi sbagliare: il Venezia è la terza squadra che concede più occasioni in B

Appuntamento da dentro o fuori: lagunari più efficaci in attacco, ma la media delle occasioni concesse supera quella del Brescia
L'allenatore del Brescia, Daniele Gastaldello - Foto NewReporter/Rossini © www.giornaledibrescia.it
L'allenatore del Brescia, Daniele Gastaldello - Foto NewReporter/Rossini © www.giornaledibrescia.it
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È la prova del nove. Non siamo ancora al dentro o fuori per il semplice motivo che un’eventuale sconfitta a Venezia non condannerebbe aritmeticamente il Brescia. Steccare questa trasferta, però, avrebbe il sapore di una condanna. Perché la vittoria manca da tanto, troppo tempo, ed è l’unico carburante il grado di far rombare il motore verso l’obiettivo salvezza. I pareggi contro Cittadella e Cagliari hanno esteso di qualche chilometro l’autonomia, ma ora serve un rifornimento più copioso perché la vettura, che sferraglia a singhiozzo da molte settimane, non vada definitivamente in panne.

Venezia più efficace in attacco

L’obiettivo è alla portata perché i miglioramenti delle ultime partite sono tangibili. Il guaio per il Brescia è che il tempo perché questi progressi si sedimentino e germoglino non c’è più: l’urgenza di immagazzinare punti impone di affrettare il passo. Il primo spigolo da smussare è il problema del gol: per salvarsi occorre vincere, e per vincere si deve segnare. Equazione lineare e ineludibile. Al Penzo il Brescia affronterà un avversario più prolifico: il Venezia ha all’attivo 29 reti, 7 in più delle rondinelle, che continuano ad avere il peggior attacco.

Non a caso i veneti generano in media più occasioni (4.39 a partita contro le 3.75 bresciane, fonte Kama Sport) e hanno una migliore percentuale realizzativa sul totale dei tiri (9.30% a 7.38%). Una differenza sostanziale, considerando che le conclusioni di fatto si equivalgono: 10.75 a gara per i lagunari, 10.64 per il Brescia. Il Venezia ha un indice di gol attesi dell’1.21: sotto-standard per la B, dove la media è superiore all’1.3, ma comunque migliore dell’1.04 del Brescia, che ha l’indice peggiore del torneo. In due delle ultime tre partite, però, la squadra di Gastaldello ha ampiamente superato questa soglia (1.26 col Bari e 1.77 con il Cagliari). La semina, seppure in fretta e furia, è già stata fatta: ora è tempo di provare a raccogliere i primi succulenti frutti da tre punti.

Difese «simili»: il Venezia concede i più

Non è un mistero che il Brescia abbia registrato qualcosa anche negli equilibri difensivi. Fondamentale, in questo senso, è stato il rientro dall’infortunio di Andrea Cistana. Ora non ha più il reparto più battuto della B: il «cucchiaio di legno», dopo ventotto giornate, spetta al Cosenza, trafitto per ben 47 volte in questo campionato. Il Brescia si è «fermato» a 40 gol incassati, due in più del Venezia. Nei numeri sulla fase di non possesso c’è maggiore equilibrio: i veneti subiscono più tiri a partita (12.50 a 12.14), ma recuperano più palloni (51.82 a 48.54). La squadra di Gastaldello ha dalla sua maggior nerbo nei contrasti: 7.5 quelli vinti a incontro (quinto miglior dato in cadetteria), contro i 6.71 dei lagunari. Bisognerà saper sfruttare la tendenza a concedere occasioni agli avversari dei ragazzi di Vanoli, che lasciano alla controparte, in media, 5.14 chance da rete: è il terzo peggior dato della B, il Brescia è invece quintultimo nella graduatoria dei più virtuosi a quota 5.07.

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