Calcio

Brescia a casa della capolista in una Genova che è stregata

Alle 16.15 big match con il Genoa: a «Marassi» le rondinelle non vincono da qualcosa come 43 anni
Tutta la carica di Pep Clotet - © www.giornaledibrescia.it
Tutta la carica di Pep Clotet - © www.giornaledibrescia.it
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La notizia buona è che l’ottobre stregato sta per finire. La notizia meno buona è che per chiuderlo e impacchettarlo c’è prima da affrontare un gran premio della montagna - che però si corre al mare - e che prevede l’andare a bazzicare in uno stadio inespugnabile per il Brescia dal 1979.

Come sempre, su quale notizia - se sulla buona o la meno buona - focalizzarsi, è a discrezione. E chi anche negli ostacoli che ha di fronte sa comunque cogliere un’opportunità, dentro questo quadro opterà per il ragionare sul fatto che dato che ottobre non è ancora terminato, il Brescia fa ancora in tempo a raddrizzare i numeri da deficit di un mese difficile. Insomma: guardare all’obiettivo e lavorare strenuamente sulle proprie motivazioni, per non pensare al fatto - o almeno relativizzarlo - che per lasciarsi il primo mese d’anomalo autunno alle spalle, c’è da andare a vedersela contro la capolista (in coppa con il Frosinone) Genoa.

L’unica big pronosticata che sta effettivamente tenendo fede ad aspettative e pronostici per quanto sia partita come un motore a diesel. Se la deve vedere contro una big il Brescia, ma anche con il suo storico stagionale che vede le rondinelle aver fin qui «floppato» contro le migliori: la squadra di Clotet è andata infatti in bianco con Frosinone, Bari e Cagliari e s’è mezzo buttato via sabato scorso contro il Venezia.

Il rammarico, pensando a questo lotto di partite, è stato quello di essere riusciti a fare solo un punto tra la partita con i sardi e quella con i lagunari visto che gli avversari sono stati affrontati in momento di loro difficoltà delle quali si sarebbe dovuto - e anche potuto perché i presupposti c’erano - approfittare.

Situazioni

Ma il calcio è strano e strano è il Brescia che sotto certi aspetti c’è «sfuggito» durante la sosta. Ci è mancato qualche pezzo del puzzle per riuscire a individuare il punto esatto dell’involuzione nell’identità e anche nei risultati. Che dicono due punti in 4 partite con 10 gol subiti e 5 fatti, ma tre dei quali (con Bari e Cagliari) segnati troppo tardi. C’è tutta una narrazione da invertire e adesso ci sarebbe proprio bisogno di un bel colpo di scena. Di un effetto speciale. E se non proprio di un fuoco d’artificio, di una scintilla potente e inebriante. Serenità e lucidità nell’ultimo periodo sono mancati all’appello nell’allenatore, nel presidente, nella squadra.

Occorre tornare a fare ciò che si è dimostrato, fino a un certo punto, di saper fare. A testa alta, con personalità e anche qualità perché per quanto la rosa del Brescia presenti lacune e sia anche corta, parametrata anche al livello, fin qui, del campionato non è tale da non poter essere competitiva, anzi, per quelli che sono i suoi obiettivi di stagionale navigazione a vista. Che non può che essere il filo conduttore da non perdere di vista date anche le vicende extra campo che riguardano Cellino. A ogni modo, la settimana che ci siamo lasciati alle spalle pare essere filata nel verso giusto e anche Clotet ieri è parso rasserenato. Ne siamo decisamente lieti.

Aspettative

Giusto vivere giornata per giornata, ma il contesto dato il saldo negativo a livello di punti (che in trasferta mancano dal blitz di Modena) e data la necessità assoluta di riacccendere l’interruttore non consente oggi al Brescia un atteggiamento e risposte da questo e tutti gli altri aspetti al di sotto del 120%: niente di meno per andare ad affrontare, e tentare di dare fastidio, a quella che è senza se e senza ma un’armata oltretutto in estrema fiducia che va a caccia della sua terza vittoria consecutiva e che soprattutto per completare il proprio percorso di crescita ha bisogno di riconquistare il proprio stadio: se la squadra di Blessin è infatti una macchina da guerra in trasferta (5 vittorie), latita nel rendimento a Marassi: appena una vittoria (col Modena) e poi tre pareggi.

La forza dei rossoblù è in una difesa, la seconda migliore del campionato, che ha incassato appena sei reti. Un dato che va in compensazione di un attacco normale che ha messo a segno appena un gol in più del Brescia (15 contro 14), ma nel quale si è svegliato Coda (tre gol nelle ultime due partite). Attenzione poi agli ex Sabelli e Jagiello. E poi c’è quel dato dei 43 anni senza urrà a casa Genoa...Ma che c’è di più bello che infrangere tabù e limiti? Il calcio è strano, la B di più.

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