Borrelli sì o Borrelli no? Cellino lo chiede… ai tifosi

Genny sì o Genny no? Genny «nì», Genny forse. L’unica certezza, è che sullo scacchiere del Brescia che sarà, a prescindere dall’epilogo di questa stagione (che fino a prova contraria può condurre fino in fondo...), la presenza o meno della pedina Gennaro Borrelli, farà tutta la differenza di questo mondo. Come si comporterà Massimo Cellino? La risposta è a pagina 42 e 43 del nostro giornale dove il Brescia stesso «spoilera» la campagna abbonamenti che partirà mercoledì.
Le condizioni e i dettagli (costi? Vantaggi per chi volesse rispondere a una incondizionata chiamata alle armi?) non sono noti, ma la scelta di marketing effettuata dal club (da Massimo Cellino in prima persona: l’impronta è totalmente sua) contiene una specie di messaggio subliminale che non è poi così difficile interpretare. Nelle pagine indicate campeggia un collage di giocatori. Ci sono Bisoli, Galazzi, Lezzerini, Paghera, Moncini, Bianchi, Adorni, Cistana. E in mezzo a loro, davanti a loro, in un formato fotografico più grande, c’è proprio lui: Gennaro Borrelli. Il che significa che l’attaccante campano farà parte del Brescia 2024-2025? A rigor di logica, sì.
Il messaggio
Ma è il claim della campagna a suggerire una chiave di lettura differente. C’è scritto «CrediAmoci insieme» con la «A» maiuscola e azzurra in un contesto per il resto bianco. Sopra lo slogan e proprio sotto Borrelli, campeggia invece un «quanto lo volete?» che può essere letto per la serie «quanto volete il salto in A?». Due più due fa quattro e con una campagna abbonamenti alla cieca, Cellino intende dire ai bresciani (certo, pensiamo, non ai fedelissimi che ci sono e ci saranno a prescindere, ma al resto della piazza assente) «investirò se mi darete motivo di farlo».
Il presidente del Brescia, accantonate al momento le trattative (fumose) per una cessione, sovverte così anche le regole comunicative, della tempistica e del marketing rovesciando il piano e di fatto non chiedendo di abbonarsi «perché io vi offrirò questo», ma chiedendo di farlo «affinché io vi possa dare questo». Di certo non si è mai visto: in copertina, non c’è un sicuro punto di riferimento, ma un giocatore che potrebbe non esserci più: viene lasciato questo dubbio.
Atto di fede
La locandina dei giocatori è poi accompagnata da un testo in cui chiaro e tondo si chiede reciprocità. Il concetto chiave è «possiamo competere e possiamo tutto: insieme. Abbiamo davanti grandi sfide che intendiamo affrontare ai livelli che competono a questa piazza: quanto lo volete? Quanto ci credete? Dipende solo da voi: noi, da questa parte, saremo pronti a raccogliere la vostra risposta. Misuriamoci, cresciamo». Si richiede un atto di fede. In attesa di saperne di più, semplicemente in base a una superficiale analisi attraverso pagine pubblicitarie, viene da definire la strategia quasi come un referendum: particolarmente rischiosa - un azzardo bello e buono - data la popolarità ai minimi termini di Cellino che tra questa campagna abbonamenti e un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, lancia messaggi accomodanti.
Si legge ancora nella «lettera» accompagnatoria al claim pubblicitario: «Ci siamo lasciati alle spalle un lungo periodo di negatività, critiche, pessimismo e tanta altra strada c’è da percorrere. Ed è arrivato il momento di guardare avanti per costruire il futuro di un Brescia più forte e protagonista». Un appello all’unità. Già da oggi, inizieremo a capire che tipo di reazioni - tra social e bar sport - avrà il «sasso» abbonamenti lanciato nello stagno. In una settimana di maggio a mezzo via tra il presente e il futuro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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