Calcio

Borrelli in caccia aperta a un «10» che a Brescia manca da tre anni

È dalla stagione 2020/21 che un giocatore non arriva alla doppia cifra: l’ultimo fu Florian Ayé con 16 gol
Esultanza di Florian Ayé - © www.giornaledibrescia.it
Esultanza di Florian Ayé - © www.giornaledibrescia.it
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Ma dove vai se l’attaccante da doppia cifra non ce l’hai? Non troppo lontano, insegna la storia. Addirittura in serie C raccontano gli annali locali, in particolare il «libretto» dedicato alla passata stagione del Brescia

Il calcio si evolve, tutti difendono e tutti attaccano, quindi essere pronti sotto porta è dovere condiviso e avere più che una squadra una cooperativa del gol è sempre ottima cosa perché sviluppare dipendenze è sempre molto pericoloso. Però, gira e rigira, moderni o non moderni, fluidi o non fluidi, avere o non avere il «bomberone» fa ancora una bella differenza: perché il calcio si evolve, ma è sempre una cosa semplice.

Gli ultimi attaccanti

Da queste parti sul fronte killer dell’area sono stati, gli ultimi, tempi di vera magra dopo anni di vacche grasse vissuti sotto la luce dell’attaccante per definizione Andrea Caracciolo – e dopo aver visto il Brescia trascinato, in occasione dell’ultima promozione ormai datata 2018-2019 da re Alfredo Donnarumma – che finì l’annata da capo cannoniere con 25 gol – in accoppiata con Ernesto Torregrossa, che chiuse a quota 14 reti. Poi, da allora, buio più o meno pesto (nella seguente sciagurata stagione di A Donnarumma e Torregrossa segnarono 7 gol a testa) con qualche lampo appena.

E occorre riportare la memoria alla stagione 2020-2021, quattro stagioni e tre anni solari fa, per ritrovare l’ultimo attaccante in doppia cifra: fu Florian Ayé, autore di 16 gol nella stagione a cavallo tra Covid e post Covid. Da allora, colui che è andato più vicino alla doppia cifra è stato Stefano Moreo con i suoi 9 gol segnati in regular season nella stagione 2021-2022 in quella che a livello personale rappresenta ancora la miglior annata della punta milanese.

La storia

L’anno seguente, ovvero lo scorso, affrontato addirittura senza una vera prima punta in rosa, il miglior marcatore fu il «solito» Ayé che mise a referto 8 gol appena. Nemmeno quest’anno, a questo punto della stagione, il Brescia ha piazzato un suo giocatore nell’élite degli uomini da doppia cifra e nel lotto delle squadre che lottano per la promozione diretta o per i play off, insieme alla Samp è la sola squadra a mancare. Sono 12 (comanda la classifica Pohjanpalo con 18 reti) i giocatori arrivati almeno a quota 10 e tra questi ci sono gli «intrusi» Casiraghi (14 volte a segno per il Südtirol trasformando la bellezza di 10 rigori), Tutino (Cosenza), Pedro Mendes (Ascoli) e Sibilli (Bari) che giocano in squadre di metà-bassa classifica.

Però... però in questo senso il Brescia vede la fine del tunnel delle punte poco prolifiche perché Gennaro Borrelli è a un solo timbro dalla cifra tonda con ancora 8 partite da giocare: ragionevolmente, c’è ampio margine per andare anche oltre e spezzare quello che per il Brescia appare davvero come una sorta di tabù. Borrelli, che in questa stagione - la sua prima da uomo al centro della scena di una squadra con relativo carico di nuove responsabilità annesse - ha dovuto fare i conti con qualche acciacco muscolare trascinato che lo hanno limitato, ha tutto (è anche campano come Donnarumma...) per chiudere in bellezza per sé e per la squadra. Intanto, come tutti gli attaccanti «veri» si nutre di numeri e di statistiche. E poi, non si accontenta come dimostrò anche nel dopo partita con il Palermo. Tutti a celebrarlo per la bella doppietta e per quello che - realizzato in meno di 30 secondi - resta il gol più veloce della B di quest’anno nonché quarto più veloce di sempre, ma lui non era così contento perché «Volevo la tripletta e avrei anche potuto realizzarla». Genny corre, Genny ha fame, Genny va veloce anche verso il riscatto dal Frosinone: potrebbe essere lui a far istituire nuovamente la figura del «bomberone» a Brescia.

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