Serie D: per Breno solita rimonta, ma a Ciserano il punto piace

I granata sono riacciuffati per l’ottava volta in stagione però in casa della Virtus evitano nel finale il ko
Mattia Mauri con una grande azione aveva portato il Breno sul 2-1 a  Ciserano - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Mattia Mauri con una grande azione aveva portato il Breno sul 2-1 a Ciserano - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Scappa sempre l’attimo fuggente. Certo, Mario Tacchinardi non salterà sulla cattedra come Robin Williams in quella pellicola capolavoro, ma ne avrebbe ben donde, soprattutto stavolta: non un balzo spensierato come quello del professor John Keating, ma piuttosto arrabbiato per altri due punti lasciati sul campo di Ciserano.

Svolgimento

Non che il pari sia ingiusto, anzi il 2-2 fotografa alla perfezione un match divertente, aperto, lottato e ben giocato da ambo le parti. L’unico non promosso è l’arbitro, che viene ingannato in occasione del rigore clou per il pareggio definitivo, ma la bocciatura è comunque parziale perché a velocità normale anche a noi l’entrata di Nolaschi era parsa fallosa. Invece il numero 20 sposta la palla sul piede di Bardelloni, anticipandolo, poi sulla corsa arriva in rotta di collisione con il numero 9 di casa, che non aspetta altro e cade, procurandosi il penalty del 2-2. A norma di regolamento non è mai rigore, ma senza il Var l’errore si può giustificare, anche se fa rabbia.

Ritornello

Si diceva che il pareggio tra Breno e Virtus Ciserano Bergamo è giusto e su questo concetto non si ritratta. Ma quando, all’ottava volta in cui sei avanti, vieni ancora una volta ripreso (sesto pareggio, con Sangiuliano City Nova e Ponte San Pietro arrivò addirittura il ko) è difficile non vedere almeno un terzo di bicchiere vuoto (se non la canonica metà). La gara è comunque bellissima, un vero spot per il pallone. Al 4’ Careccia premia l’inserimento di Confalonieri, che spara su Tota in uscita. Al 9’ Mauri crea scompiglio, la palla viene respinta ma la Virtus non ripiega a sufficienza, così Melchiori ha un corridoio a sinistra e lo prende tutto, saltando facile Selvatico ma colpisce il palo. Irrompe Tanghetti dall’altro lato dell’area e fa 1-0 per i granata.

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Insidia

Il bresciano Bardelloni, centravanti dei bergamaschi, è il solito diavolo: sonnecchia, tuttavia gli basta mezza palla per girare la partita. Assist dentro per Confalonieri, il fuorigioco salta per mezzo millimetro e il numero 10 batte Tota per il primo pareggio. La Virtus comincia a catapultare palloni in mezzo con gli ex «bresciani» Careccia, Confalonieri e Bardelloni a creare costante apprensione, pur senza sfondare. Il Breno accetta invece di scambiare la propria moneta più apprezzata, il possesso palla, lasciato ai locali, con la pericolosità: un baratto che non funziona al 24’ quando Tagliani non trova il tap in dopo un erroraccio di Colleoni in presa alta; mentre fa effetto al 33’ quando Mauri si fa 40 metri palla al piede, tagliando in due lo scacchiere locale e dando quello che ha tutta l’aria di essere uno scacco matto.

Rimpianti

Dopo che Nessi manca la porta al 46’, anticipato da Ndiour, l’occasione per portarsi davvero a casa la partita arriva due volte a inizio ripresa: Tanghetti al 5’ in area fa la torre ma alza da cinque metri di testa non marcato; Triglia al 16’ va dentro come un alfiere su palla da sinistra di Mauri, ma in caduta spara su Colleoni. Nel momento migliore il conflitto di interessi tra Nolaschi e Bardelloni premia il puntero e vale il 2-2.

Ma non è finita, anche se da qui alla fine rischia più il Breno: Russo calcia fuori al 31’, Aranotu non trova Bardelloni praticamente sulla linea al 41’, poi di testa il neo entrato manca la porta di un centimetro al 42’. Finisce 2-2 nella nebbia (scesa negli ultimi dieci minuti all’improvviso, come in un film di Fantozzi), il Breno manca la promozione a pieni voti contro una squadra davanti in classifica ma, se non altro, il finale quasi in apnea rende più gradito anche ai camuni il punticino prima del derby.

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