Brescia in campo contro il Benevento a caccia della Strega

Ponte di Halloween a tema: a casa della Strega, a caccia della Strega. Neanche a farlo apposta per una partita che si presenta come un crocevia a tuttotondo: per Pippo Inzaghi e per il Brescia. Il tecnico piacentino torna là dove è stato molto felice e conserva un pezzo di cuore, a Benevento, per chiudere un cerchio dopo un epilogo - retrocessione che almeno da fuori continua ad apparire inspiegabile - tra i più amari di sempre.
Si gioca oggi, alle 12.30.
Riuscire a chiudere i conti con il proprio passato, è il miglior modo per ammiccare con serenità al futuro. Non ci sono rivincite da prendersi, sentimenti di rivalsa o similari: per Inzaghi c’è solo da guardare in faccia e sfidare con fierezza i fantasmi di mesi che sono stati da incubo. «Sogno noi e il Benevento in alto alla fine di questo campionato» ci ha detto non a caso nel dopogara col Lecce l’allenatore. Ma il bivio personale è anche un potenziale bivio per il Brescia, appunto che con oggi alle 12.30 chiude un tour de force di tre big match su tre.
Gli scenari in un campionato in cui vale tutto
Fino a qui, il bilancio con 4 punti tra Cremonese e Lecce torna: adesso serve una ciliegina. Passare indenni, imbattuti, da nove giorni così, significherebbe dare definitivo segno di maturità e rafforzare il messaggio al campionato. Oltre che a una classifica che al vertice è accorciatissima. Tanto che questa sera il Brescia a ora quarto, se andasse tutto benissimo, o tutto malissimo, potrebbe ritrovarsi primo come scavalcato da due squadre e agganciato da un’altra. Perché vale tutto in un campionato di serie B mai così livellato verso il basso e in cui tra voli in Paradiso e medietà il confine è assai labile. È un altro esame quello di oggi per il Brescia.
Che squadra è il Benevento
Il tutto in un crescendo di difficoltà perché come il Lecce, abbiamo visto, ha un qualcosa in più della Cremonese, così il Benevento di Fabio Caserta - almeno osservato da lontano - pare avere a sua volta un qualcosa in più dei salentini. I giallorossi della Campania, partiti con qualche difficoltà, sono stati protagonisti di un percorso di crescita e consolidamento costanti di cui il successo a Crotone, che ha particolarmente galvanizzato l’ambiente per la storicità dell’impresa, ha rappresentato un sigillo. È squadra assolutamente in fiducia il Benevento, ma non si può dire che da questo punto di vista manchi qualcosa al Brescia che al contrario degli avversari odierni dopo il botto iniziale, i veri equilibri sta cercando di svilupparli, soltanto ora, in corsa.
Come sta il Brescia
Eppure, nonostante una coperta con ancora difetti di cuciture, sono arrivati punti di pura sostanza che non fanno temere una trasferta come quella di oggi. Perché al di là dei 18 punti in 10 giornate, media da promozione, il risultato più bello fin qui ottenuto dalla squadra di Inzaghi è la sensazione sempre netta che in un modo o nell’altro si possa tenere testa a chiunque attingendo a svariate e a volte impensabili (vedi Spalek) risorse. Vuol dire che la squadra c’è. Che la mentalità idem. Manca semmai quel passetto in più - ragionando sul lungo termine - a livello di organizzazione.
Il confronto
Un risultato positivo in trasferta al Brescia manca dal blitz di Ascoli del 25 settembre mentre in casa il Benevento, a dispetto dei numeri che parlano di 11 punti conquistati su 15 a disposizione, ha fama di fare più fatica che lontano dal «Vigorito». Anche contando su una difesa di espertoni (tra cui i tanto sospirati da Inazaghi Letizia e Barba), il Benevento ha nei suoi soli 7 gol subiti (viene da due gare chiuse con lo «zero» in casella e sono 5 i cleen sheet) un punto di forza. Insieme a un potenziale d’attacco che consente a Caserta di sviluppare il 4-3-3 di base in varie declinazioni. Quella odierna dovrebbe essere un 4-2-3-1 di fronte al quale mettersi solo ad aspettare potrebbe essere molto pericoloso. Dopo averlo preservato col Crotone, oggi in mediana ci sarà l’ex di giornata, quel Mattia Viviani scaricato frettolosamente da un Brescia che proprio in mezzo al campo ha bisogno di trovare maggior qualità per far ritrovare smalto pieno al terzetto d’attacco di turno. Via ora: caccia alla Strega. E non servono trucchi: serve solo il Brescia.
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