Il sogno di mister Inzaghi: «Brescia e Benevento davanti a tutti»

Dicono che i ricordi siano come il vino che decanta dentro la bottiglia: restano limpidi, mentre il torbido resta sul fondo. Ma quella bottiglia, non va agitata... In quella bottiglia ci sono i due anni di Pippo Inzaghi al Benevento. Quel Benevento che dopodomani ospiterà il Brescia nel big match della cadetteria e che per il tecnico delle rondinelle rappresenta molto del suo recente passato.
Ricordi, dicevamo, ma anche tanta passione, affetto per la città, momenti indimenticabili e, depositata in quel fondo di vetro, anche un’amarezza, data dall’incredibile retrocessione da quella serie A riconquistata in pompa magna a suon di record solo la stagione precedente, difficile da scacciare.
Difficile perché, cronologicamente, l’ultimo «frame» del lungometraggio giallorosso dell’allenatore piacentino e che ha segnato il suo addio ad un’avventura comunque più che positiva. Cominciata con quella cavalcata eccezionale che, nell’estate del 2020 (ma il Benevento quella promozione l’aveva virtualmente centrata già in inverno), aveva, come detto, riportato i sanniti nell’élite del calcio di casa nostra con numeri pazzeschi: 86 punti finali con ben 18 lunghezze di vantaggio sulla seconda classificata, il Crotone; il miglior attacco con 67 gol all’attivo unito alla miglior difesa (soltanto 27 reti subite) in una doppietta comunque rara anche tra chi ha vinto la serie B negli ultimi tre lustri.
Com'era andata
Uno «stravincere» che ha fatto ripartire la squadra in A pochi mesi dopo in modo più che convincente, tanto che alla fine dell'andata il Benevento si trovava a metà classifica con 8 punti di vantaggio sulla terz'ultima, tanta roba per una neopromossa alla sua seconda volta di sempre nella massima serie. Poi, quel periodo di down fino allo, sportivamente tragico, finale. «Tornare a Benevento sarà molto emozionante - ha affermato Superpippo a Teletutto nel dopo match col Lecce -. Quella serie B piena di record e quella serie A fatta con grande dignità che avrebbe meritato una conclusione diversa, ma sono successe - ha sibilato con un sorriso amaro - cose strane... Benevento ce l’ho nel cuore: lì ho concepito mio figlio. Mi ha dato tantissimo: saremo avversari per 90 minuti, ma il mio sogno è che a fine anno Brescia e Benevento si possano trovare a braccetto davanti a tutti».
Un filo che Inzaghi ha tenuto legato anche nei giorni del calciomercato estivo quando, tra i papabili nuovi arrivi in casa Brescia, erano più d’uno i nomi di giocatori del Benevento che il tecnico - al quale la tifoseria beneventana è rimasta perlopiù affezionata (anche se non è chiaro come verrà accolto al «Vigorito») - avrebbe voluto qui, non ultimi quelli di Letizia e Barba che sono stati nei desiderata biancoblu fin quasi all’ultimo giorno utile. Giocatori che Inzaghi ritroverà invece, insieme a molti altri, lunedì da avversari. Per batterli con il suo Brescia. Senza scuotere quella bottiglia.
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