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Brescia, con la Spal un 3-2 da fuochi d’artificio

A Ferrara le rondinelle riprendono due volte la Spal e infine vincono: a rischio le coronarie di tifosi (esultanti) e pure del radiocronista
  • Bjarnason, suo il gol della vittoria con la Spal
    Bjarnason, suo il gol della vittoria con la Spal
  • Bjarnason, suo il gol della vittoria con la Spal
    Bjarnason, suo il gol della vittoria con la Spal
  • Bjarnason, suo il gol della vittoria con la Spal
    Bjarnason, suo il gol della vittoria con la Spal
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Sono queste le vittorie più belle. Quelle che ti danno forza e autostima. Quelle che aspetti tutto l’anno e poi, all’improvviso, eccole qua. Nell’ultimo giorno utile, il Brescia regala al popolo biancoazzurro una prestazione da ricordare, il modo migliore per dimenticarsi un annus horribilis tra retrocessione, balotellate, polemiche sterili tra Cellino e il palazzo del calcio e l’immancabile frullato di allenatori. È questo il botto di fine anno che sognavamo, sono questi i fuochi d’artificio che sostituiscono quelli che stasera non potremo permetterci.

Ci pensa una partita di calcio, una di quelle da tramandare di generazione in generazione per spiegare cosa significhi tifare Brescia (si soffre tanto, si soffre troppo, ma ogni tanto vivi giornate indimenticabili), a regalare finalmente un attimo di felicità. Perché non è vero che... mai una gioia. Perché se questo Brescia viene liberato da assurdi timori e briglie tattiche, è capace di giocare a calcio e di segnare 3 gol sul campo di una squadra che in casa tanti ne aveva presi prima di ieri e che con 5 vittorie e 2 pareggi aveva un ruolino di marcia da big del campionato. Qual è la Spal per rosa e ambizioni.

Il Brescia parte male incassando il gol di Valoti (figlio dell’ex rondinella Aladino) siglato al 7’ di testa su cross di Dickmann. Il pareggio arriva col sinistro di Jagiello che lascia di stucco Salamon e Murgia. La Spal torna in vantaggio più prima che subito, ma è un episodio, una prodezza di Valoti che fa doppietta da fuori.

Il resto è tutto delle rondinelle. Il meritato 2-2 arriva per un fallo di mano del bresciano d’adozione, Salvatore Esposito, che porta al rigore ceduto da Torregrossa al gemello Donnarumma: Thiam spiazzato dagli 11 metri e nuova parità. Con l'ingresso di Bjarnason e il suo colpo di testa in extremis i festeggiamenti di fine anno iniziano al 42' della ripresa. Con le coronarie dei tifosi bresciani che rischiano di fare il botto. E quelle del radiocronista, il collega Cristiano Tognoli, che non se la passano meglio: basta ascoltare l'audio dell'estratto della radiocronaca per averne un'idea.

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