Le 10 giornate della Germani: dalla «reazione» nasce la storia

Una storia lunga quasi due secoli, quell’appellativo di Leonessa d’Italia conferito alla città di Brescia per la fierezza dimostrata dai cittadini in rivolta con l’Impero Austro-Ungarico dopo dieci giorni di resistenza. Oggi è lo sport bresciano a celebrare nuovamente le «Dieci Giornate di Brescia». Si, perché la Germani ha scritto una pagina indelebile della storia dello sport bresciano. Dieci vittorie consecutive, tutte diverse, ma nel contempo tutte bellissime. Se nel 1849, al timone dei rivoltosi bresciani c’erano Tito Speri e Pietro Boifava, oggi è il momento di un trio delle meraviglie.
Indietro nel tempo con il dg De Benedetto
Ad iniziare da Mauro Ferrari che ha dato la genesi a questa nuova avventura, a coach Alessandro Magro, condottiero incredibile, fino ad arrivare al direttore generale Marco De Benedetto, uomo di poche parole ma stratega perfetto. E proprio con De Benedetto si è cercato di dare un aggettivo ad ognuna di queste dieci perle infilate in una splendida collana. Una cavalcata incredibile iniziata il 19 dicembre scorso, dove al PalaLeonessa a farne le spese fu Cremona. Il match di Sasà Parrillo (che apre le danze con una tripla), dei 23 punti di Della Valle e del 16+16 di Kenny Gabriel: La partita della «reazione», per il dirigente. Passa una settimana e la Germani va a fare visita a Treviso senza Petrucelli, Eboua e Parrillo (fermi per positività al Covid-19). Il Marchesino Della Valle si traveste da Marziano mettendo a referto 34 punti (top in carriera) contro il suo ex allenatore Menetti. De Benedetto la definisce «la gara della qualità».

Il cammino
La sosta natalizia non ferma Brescia, Brindisi arriva in città con il miglior giocatore del campionato in quel momento: Nick Perkins. La difesa lo annulla, Adv, Mitrou-Long e Gabriel castigano i pugliesi: «La certificazione dell’identità difensiva». Siamo al 20 gennaio, Brescia ospita Pesaro: se fino a qualche settimana prima era considerata una sfida salvezza, stavolta regala alla Leonessa l’accesso da quinta classificata alla final eight di Coppa Italia grazie ad un sonoro 110-78 e sei giocatori in doppia cifra: «La gioia di giocare bene in attacco». Il girone di ritorno si apre con Sassari, sono ancora i due tenori Della Valle e Mitrou-Long (46 punti in due) a mettere alle corde i sardi: la partita «della consapevolezza». Poi il tabù sfatata al Taliercio, con una Venezia presa a schiaffi dalla Germani con «cattiveria agonistica». Brescia è di nuovo in viaggio al PalaDozza contro la Fortitudo, ma in un Madison gremito esce in trionfo «senza cali di tensione». Alla vigilia della Coppa Italia arriva una Trieste in gran forma, la pistola di Banks spara a salve e l’ottava meraviglia vale «la maturità».
Le perle di marzo
Inizia il mese di marzo e per la Germani ecco la temibile trasferta di Brindisi. Anche senza Della Valle la Leonessa trionfa ugualmente segnando 88 punti: «Consapevolezza dello spirito di squadra». Fino ad arrivare a domenica, la notte che certifica le Dieci Giornate di Brescia. Treviso è dominata De Benedetto la definisce «la gara dell’obiettivo», la Germani regala uno spettacolo sublime ai quasi 3.000 del PalaLeonessa. C’è solo da festeggiare, dieci vittorie, dieci modi di interpretarle con la consapevolezza che la cavalcata potrebbe non finire qui.
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