Basket

Germani, iniziano i play off con «entusiasmo e leggerezza»

Stasera alle 20, al PalaLeonessa, comincia la post season. Trieste può contare su un roster lunghissimo, complice anche il recente arrivo di Kelley
Miro Bilan - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
Miro Bilan - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
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La Germani ha dimostrato di essere una «macchina da regular season». Le 22 vittorie ottenute – record societario, sono valse il terzo posto – lo testimoniano, tanto quanto lo testimonia il fatto che la Pallacanestro Brescia ha raramente sbagliato una partita. Al massimo, i biancoblù hanno steccato qualche frangente di gara.

Si parte

Oggi, però, iniziano i play off. Il cliente dei quarti di finale è decisamente ostico. La post-season, poi, è da molti considerata un altro sport. Peppe Poeta lo riconosce, ma – al netto della meticolosa preparazione della gara, cosa che per lui è un’abitudine – non vuole stravolgere alcunché di un ecosistema fertile e lussureggiante. «Pensiamo al qui e ora – afferma il coach della Germani –. Nei play off ti devi dimenticare il possesso precedente e non devi mai concentrarti su quello dopo». Vivere il presente, insomma.

Germani-Trieste, gara-1 dei quarti di finale play off, è in programma oggi, alle 20, al PalaLeonessa. Si va verso il pienone. La società invita i tifosi a raggiungere il palazzetto con buon anticipo. La radiocronaca diretta è sulle frequenze di Radio Bresciasette. Sul sito del nostro quotidiano gli aggiornamenti testuali.

La condizione delle due squadre

Si dice che gara-1 sia quella che «detta il mood» della serie. Come ci arrivano le due squadre? La Germani, dal punto di vista fisico, non vive un momento d’oro. Mobio ha la caviglia malconcia. Ieri ha iniziato a correre. Rivers ha ancora qualche fastidio al dito. La caviglia sinistra dà noia a Ndour. Burnell, ieri, aveva la febbre. «Punto comunque ad avere tutti a disposizione», afferma l’allenatore campano.

Brescia è reduce da quattro vittorie nelle ultime quattro di regular season. I risultati in questione hanno permesso ai biancoblù di blindare il terzo posto e, addirittura, di sfiorare il secondo. Trieste ha invece vinto solo due delle ultime cinque di campionato. L’andamento rallentato non ha influito più di tanto su una classifica molto buona: l’Olimpia Milano è rimasta irraggiungibile, Reggio Emilia non ha rappresentato una gigantesca minaccia, il sesto posto è rimasto saldamente (e meritatamente) nelle mani degli uomini di coach Christian.

La guardia Valentine non è al meglio (dolore alle costole), ma è un elemento cardine. Dovrebbe stringere i denti. L’allenatore americano dei giuliani, però, non ha di certo i problemi di Poeta. Il roster dei biancorossi è lunghissimo e ne fanno parte qualcosa come otto stranieri. Vuol dire che due sono destinati a restare fuori. Se Valentine venisse convocato, i due destinati a restare fuori sarebbero le ali Reyes e McDermott.

Gestione

Tante opzioni sono un vantaggio se qualcuno non è al meglio, ma possono essere pure un’arma a doppio taglio. L’ultima aggiunta è delle scorse settimane: il centro Kelley pare essere stato preso apposta per contrastare Bilan.

Arma a doppio taglio, si diceva. Un roster affollato può scombinare equilibri tattici ed emotivi, generare un po’ di confusione, togliere alcuni punti di riferimento. Anche a distanza di tre anni non pare giusto demonizzare la famosa decisione di Brescia di inserire John Brown III in vista dei play off della stagione 2021-2022. Ma è altrettanto vero che quei quarti di finale con la Dinamo Sassari, anche per altre ragioni, andarono male. E in certi frangenti – specie in gara-2 – sette americani da gestire invece che sei risultarono più un problema che altro.

La Germani, nel corso della stagione, ha saputo diventare «più numerosa» di quello che è. Lentamente e a piccoli passi, Mobio ha imparato a diventare un fattore, magari non d’impatto immenso, ma comunque utile alla squadra. Dowe – soprattutto – si è trasformato da elemento di pura «rottura» a protagonista in entrambe le metà campo. L’utilità difensiva di Cournooh è cosa nota. Il resto della rosa ha rappresentato certezze.

Tra le chiavi ci sarà la capacità di sfruttare tanto gli assetti ultra-offensivi, quelli con in campo Della Valle e Bilan, quanto quelli da battaglia. Pensiamo in particolare al quintetto formato da Ivanovic, Dowe, Rivers, Burnell e Ndour. I play off sono anche questo. Scelte, variazioni, strategie, a fianco di talento e cuore. È giunto il momento di viverli, respirarli e farsi trascinare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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