Poeta: «In questo mese la Germani si è abituata ad avere pressione»
Peppe Poeta rimane fedele a sé stesso. Fedele all’unica versione che ha sempre dato. Anche adesso che, con 22 vittorie in regular season, ha stabilito il nuovo record societario di sempre. «Il mio obiettivo iniziale era scollinare le prime quattro di campionato, che erano già piuttosto insidiose – afferma ospite di Basket Time, negli studi di Teletutto –. Il secondo era mangiare il panettone, il terzo arrivare alla colomba. E così via...». La puntata andata in onda ieri è stata tra le più dolci e, al contempo, carica di contenuti dell’anno. Alle spalle c’è la stagione regolare delle suddette 22 vittorie, chiusa al terzo posto. Davanti il primo impegno dei play off. La Pallacanestro Brescia gioca gara-1 dei quarti di finale domani, sabato, alle 20, al PalaLeonessa, contro Trieste.
Pressione
«Abbiamo un po’ di pressione addosso, dato che, stando alla classifica, saremmo favoriti? In realtà abbiamo pressione da circa un mese», fa notare Poeta, ricordando che nelle ultime quattro di campionato i biancoblù erano costretti a vincere per difendere il terzo posto. «Poi, chiaro, nei play off è tutto diverso – prosegue l’allenatore –. Le partite dipendono tanto dai giocatori. Dal fatto che uno entra subito nella serie e l’altro, magari, ci mette di più. Non è facile preparare questa partita anche perché Trieste ha otto stranieri, e due non giocheranno. Per quanto ci riguarda, non dovremo perdere la nostra identità».
In palestra

La settimana di avvicinamento ai play off non è stata delle migliori. «Non siamo propriamente un fiore – sottolinea Poeta –. Mobio ha avuto un problema a una caviglia. Mi ha dato massima disponibilità, ma fin qui ha lavorato solo in piscina. La caviglia di Ndour dà qualche preoccupazione. Il pollice della mano destra di Rivers (fasciato anche domenica scorsa, dopo che in allenamento si era “impigliato” in una canotta, ndr) gli dà ancora noia». Entrambi gli stranieri, però, dovrebbero essere della partita.
Automatismi
Come si è spesso detto, il vero «viaggio» della Germani è coinciso con la crescita nella metà campo difensiva. E adesso che è tempo di post season la fase di gioco senza palla diventa sempre più importante. «Non siamo e non saremo la squadra che vince tenendo gli avversari a 60 o a 70 – ricorda l’allenatore campano –. Ma siamo cresciuti e abbiamo creato i nostri piccoli automatismi. Sappiamo che Dowe può marcare il “tre” avversario per qualche minuto, dando la possibilità a Cournooh di mettere pressione sulla palla. Sappiamo che Rivers può essere speso sul play avversario nel secondo tempo». Il tutto, in un gruppo in cui giocatori come Della Valle, Ivanovic e Bilan «danno entusiasmo con le loro doti offensive. La chiave sta nel fatto che ciascuno, fin dall’inizio, ha accettato il proprio ruolo». Non è poco. È una grande cosa che fa la differenza. Trieste sta cercando, attraverso un ricorso, di poter giocare gara-3 nel palazzetto di casa, che sarebbe squalificato. Una delle alternative è il PalaVerde di Treviso. Per gara-1 Valentine (problema alle costole) è in dubbio.
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