La Germani aspetta Trento, Alberti: «Approccio e rimbalzi»
«Ad esempio: durante le esercitazioni la palla persa vale un punto per gli avversari, stessa cosa per il rimbalzo offensivo concesso». Ecco un piccolo concetto da campo espresso, insieme alle varie considerazioni sul presente della Germani, da Gianpaolo Alberti nel corso e a margine della puntata di Basket Time andata in onda ieri su Teletuttto. Bresciano, 37 anni, è nel club da ormai 14, e questa è la propria ottava stagione da assistente (la prima da vice capo allenatore). Solo nel 2022-2023 era momentaneamente restato lontano dalla prima squadra, per dedicarsi esclusivamente alle giovanili.
Alberti si presenta negli studi della tv dei bresciani in ottima forma nonostante la recente rottura del tendine d’Achille, infortunio dolorosissimo che gli è occorso a inizio agosto, mentre si stava allenando (nella pre-season aveva l’articolazione e la gamba protette da un tutore, oggi scomparso).
Al centro della chiacchierata non possono mancare le considerazioni sulla gara vinta domenica a Treviso e sul prossimo impegno, l’esordio casalingo in campionato, in cartellone domani, sabato, alle 20, contro Trento.
Vietato iniziare male
Torniamo ai «segreti» da campo di cui sopra. Si tratta di esercizi finalizzati a rendere sempre più consapevole e reattiva la squadra circa le cose che sono andate meno bene a Treviso e che rischiano di diventare un problema con l’Aquila, squadra «imprevedibile, e che ci attendiamo completamente all’arrembaggio - sottolinea il trentasettenne -, dato che gioca a ritmo sostenutissimo, che è forte sulle carambole offensive e interpreta il gioco in modo moderno». A proposito, al PalaLeonessa potrebbe mancare la guardia Battle (problema muscolare), mentre è previsto il recupero di Steward, l’esterno di riferimento della formazione di Cancellieri.
Approccio alla gara non brillantissimo, troppa disattenzione sulle carambole, si diceva. Dal PalaVerde la Pallacanestro Brescia è tornata con una vittoria abbastanza rocambolesca e ottenuta «faticando più di quanto ci saremmo augurati», sottolinea Alberti, pur sottolineando a più riprese le qualità dei trevigiani, da non sottovalutare.
Serve massima concentrazione, quindi. E non serve solo saperlo. Bisogna applicare ciò che si sa. «Gli inizi delle partite sono anche una questione di fiducia - ricorda l’assistente -. Devi prenderne tu, per evitare che se la piglino gli avversari e per evitare di innervosirti». Domenica scorsa, ad esempio, è accaduto. «Il PalaVerde non è un campo facile - ricorda comunque il vice di Cotelli -. Lo scorso anno ci avevamo perso. Ragland, Olisevicius e Abdur-Rahkman sono giocatori pericolosi. La nostra è stata una brutta vittoria, ma alla fine è stata una vittoria. Il gruppo ha avuto il merito di fare quadrato nel momento più importante della gara, e di compattarsi verso il successo».
Per il resto, tutto fa esperienza, anche se alla Germani - certamente - l’esperienza non manca. Come non manca la voglia di lavorare. Anche su quel rimbalzo concesso in meno, o su quel pallone che è vietato perdere.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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