Germani, Cotelli: «Bene la vittoria, abbiamo molto su cui lavorare»

Va ripetuto, il compito di Matteo Cotelli, che stasera ha bagnato i proprio esordio da head coach in campionato con una vittoria, non è affatto facile, considerata la stagione dalla quale la Germani arriva. Il trentottenne bresciano giunge nella sala stampa del PalaVerde col volto disteso, ma anche le idee chiare. È stato un successo importante, ma non frutto di una grande prestazione, e c’è tanto da lavorare.
«È stata una partita veramente sofferta e dura – afferma Cotelli –. Sapevamo che un campo come questo, alla prima di campionato, ci avrebbe potuto mettere in difficoltà. I nostri primi tre quarti non sono stati brillanti. Però siamo stati bravi a ricompattarci nell’ultimo segmento di gara e a giocare più da squadra, sia in attacco sia in difesa – prosegue l’allenatore –. Nel supplementare è venuta fuori la nostra esperienza. Ma abbiamo tanto da lavorare.
Da zero
Ferrari afferma che lo scorso anno va dimenticato in fretta, altrimenti sarà una stagione difficile. «Sicuramente. Lo ripetiamo da luglio – concorda il coach –. Si ricomincia da zero. Tutte le squadre tornano sullo stesso piano. Veniamo qui a Treviso e la Nutribullet ci mette in difficoltà. Il concetto ci è chiaro. Dobbiamo riuscire a metterlo in pratica per tutti e 40 i minuti della partita. Dobbiamo essere umili e concreti. Quando non lo siamo stati, infatti, Treviso ce l’ha fatta pagare. Quindi concordo al 100% con quello che ha affermato Ferrari. In realtà lo scorso anno ce lo siamo già dimenticati. Adesso dobbiamo metterlo in pratica di giornata in giornata, e giocare da squadra, come abbiamo fatto negli ultimi quindici minuti di partita».
Momenti di difficoltà
In alcuni frangenti, la Germani pare aver perso riferimenti anche in attacco... «La confusione in attacco è stata figlia delle difficoltà in difesa – suggerisce Cotelli –. Nei primi tre quarti abbiamo faticato molto sui loro esterni. Ci siamo innervositi e la tendenza è stata quella di provare a forzare per recuperare più rapidamente. Ho detto alla squadra che bisogna stare tranquilli. Bisogna giocare possesso dopo possesso. Subire dei parziali non è un dramma. Con pazienza, bisogna tornare sotto, come abbiamo fatto nell’ultimo quarto. Ho giocatori di grande esperienza. Il nostro compito, da allenatori, provando a fare meno danni possibile, è quello di mettere in campo quelli più adatti ai vari momenti».
L’appello di Ferrari
Quattro concetti. Non uno di più. Espressi a mano libera, a fine partita, alla stampa bresciana. Punto primo: «Complimenti a Treviso». Punto secondo: «L’arbitraggio è stato ineccepibile». Punto terzo, il più importante: «Se non ci scordiamo al più presto lo scorso anno questa stagione sarà molto difficile». Punto quarto, collegato al precedente: «È stata una brutta vittoria». Mauro Ferrari non è tenero con squadra e staff, che in qualche modo chiama a rapporto. Il successo al PalaVerde, nel massimo rispetto degli avversari (lodati in realtà più di una volta dall’imprenditore) è da prendere quasi come un campanello d’allarme.
Nella frase dell’amministratore delegato di Germani Spa, in realtà, è racchiuso tutto il senso dell’annata che è appena iniziata. La Pallacanestro Brescia dovrà provare a non deludere, più o meno con gli stessi protagonisti, dopo una stagione conclusa con il raggiungimento di una finale scudetto. Sarà una battaglia costante con l’esterno, ossia le avversarie, e con l’immagine che la squadra ha di sé stessa, riverberata sugli scorsi 12 mesi.
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