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Tiro a volo, Beretta punta sui talenti del futuro con «NextGen»

Alice Scalfi
Il progetto è stato presentato al campo di tiro di Concaverde di Lonato, in concomitanza con la Coppa del Mondo
Tiro a volo, Beretta investe sui futuri campioni
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L’orizzonte si disegna tra Los Angeles 2028 e Brisbane 2032: due quadrienni olimpici per sognare in grande, ma da costruire partendo da oggi. È con questo obiettivo che Beretta ha presentato al campo di tiro Concaverde di Lonato «NextGen», un progetto pensato per selezionare e crescere i nuovi campioni del tiro a volo italiano, sia nello skeet che nel trap. La presentazione ufficiale è avvenuta oggi, durante la Coppa del Mondo. In prima fila, accanto ai vertici aziendali e federali, c’erano Andrea Benelli e Giovanni Pellielo: due leggende che oggi mettono la loro esperienza al servizio dei giovani.

Quattro fasi

Il programma, patrocinato dalla Federazione italiana tiro a volo, selezionerà fino a 24 atleti – 12 per lo skeet, 12 per il trap – scelti tra i migliori giovani under 18 del panorama nazionale. Non basta avere talento: serviranno disciplina, motivazione e voglia di imparare. Il percorso prevede quattro fasi – selezione, allenamento, valutazione, sviluppo – con il primo raduno fissato a marzo 2026. Le convocazioni, però, scatteranno già in autunno, dopo il campionato giovanile. Gli atleti selezionati riceveranno equipaggiamento completo, dai modelli 688 Trap e 694 Skeet alle cartucce, insieme a un supporto tecnico costante. A sostenere tutto questo, un investimento da circa 200mila euro all’anno: il 10% del budget complessivo che Beretta dedica al tiro a volo.

L’obiettivo

«Da quasi settant’anni siamo al fianco di questo sport – ha sottolineato Franco Gussalli Beretta – perché lo consideriamo parte della nostra identità. Con NextGen vogliamo creare le condizioni ideali per far emergere una nuova generazione di atleti. Sappiamo che la competizione internazionale è sempre più alta: per questo serve una risposta strutturata e concreta».

Da sinistra Benelli, Rossi, Beretta e Pellielo
Da sinistra Benelli, Rossi, Beretta e Pellielo

Per la parte tecnica, i nomi non hanno bisogno di presentazioni. Benelli, oro olimpico ad Atene 2004, sarà il referente per lo skeet. Pellielo, quattro volte medagliato ai Giochi, seguirà i ragazzi del trap. «La ricetta è semplice – ha detto Benelli –: lavoro e metodo. L’obiettivo è far crescere i giovani in sinergia con i tecnici che li seguono ogni giorno nei centri sul territorio». Anche Pellielo ha insistito sull’importanza di formare atleti completi: «Tecnica, certo, ma anche stile e comportamento. Aiutare i ragazzi a diventare sportivi veri, dentro e fuori la pedana».

Tecnologia

L'ex canoista olimpico Laurent Ottoz
L'ex canoista olimpico Laurent Ottoz

Accanto a loro, nel team, anche Laurent Ottoz, ex ostacolista olimpico, oggi consulente Beretta per l’innovazione sportiva. Il progetto, infatti, punta molto anche sulla tecnologia: sarà utilizzata la piattaforma Shooting Data, che permette di tracciare ogni gesto tecnico e consente agli allenatori di monitorare gli allenamenti anche a distanza. Per il presidente Fitav (e Issf) Luciano Rossi, NextGen è «un passo fondamentale per accompagnare i giovani nel momento più delicato della crescita sportiva: il passaggio all’età adulta. Vogliamo garantire continuità ai nostri successi e rafforzare l’identità del tiro a volo italiano».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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