Tebogo, un trono a Brescia: la cura del dolore per l’oro dei 200

È una serata di lacrime nella pancia dello Stade de France, perché chi conquista il primo oro olimpico della storia di un Paese è destinato a essere ricordato per sempre. Il clan del Botswana si stringe intorno a Letsile Tebogo, fresco campione dei 200 metri e il ventunenne si emoziona pensando di aver regalato una gioia immensa al suo popolo.
Legame
C’è molto di Brescia in questo trionfo, perché la nostra città è la base estiva dei velocisti africani. Tutto cominciò nel 2022, dopo il Mondiale di Eugene, quando Tebogo vantava già nel palmares un oro iridato Juniores. In Oregon, Federico Rosa lanciò l’idea che Tebogo e colleghi decisero di seguire. Così lo scorso anno approdarono per la prima volta a Brescia e un nuovo mondo si dischiuse dinanzi ai loro occhi.
Appartamento in centro, allenamenti a Sanpolino, fisioterapia al Marathon, palestra al Millennium, tempo libero nei parchi, a spasso per la città, oppure a vedere qualche partita di pallacanestro (di rado comunque). È a Brescia che Tebogo ha costruito l’assalto iridato al castello di Budapest nel 2023, una trasferta che gli ha regalato un argento (100) e un bronzo (200). Se un anno ha funzionato, perché non ripeterlo. E allora anche nel 2024 stesso percorso, con un solo cambio: appartamento più a Nord, in zona Spedali Civili.
Lutto
Ci si è messo di mezzo però un lutto a scombussolare i piani. A maggio è mancata a 43 anni dopo una lunga malattia la mamma di Tebogo. «Dopo quel tragico evento Letsile ha radunato tutto il suo staff e ci ha chiesto di stargli vicino, altrimenti avrebbe mollato. Era mentalmente distrutto. Ogni giorno lo abbiamo sostenuto e passo dopo passo abbiamo ricominciato il percorso che lo ha portato a questo livello», raccontava il manager Federico Rosa dopo la gara.
E mezz’ora più tardi in conferenza stampa Tebogo aggiungeva: «Ringrazio il mio team che mi ha sempre aiutato anche quando ero in difficoltà». Non ha parlato di Brescia davanti ai cronisti internazionali, ma alla nostra città ha già restituito tanto, presentandosi sempre al via del Meeting della Leonessa.
L’anno scorso fu fermato da un acquazzone, quest’anno ha gareggiato nei 100 metri.
Programmi
Dopo i Giochi la sua stagione proseguirà in Diamond League e ovviamente tra una riunione e l’altra rientrerà all’ombra del Cidneo.
Intanto la sua avventura a cinque cerchi non è conclusa, perché stasera lo attende la 4x400, dove ieri in batteria il Botswana ha stampato il miglior tempo (2’57”76), con una formazione per tre quarti bresciana. A condividere l’appartamento con Tebogo sono infatti altri due colleghi e l’allenatore Dose: «Il mio coach è anche il mio nutrizionista, perché si prende cura anche dell’appetito dei suoi atleti», ha spiegato il campione olimpico dei 200, magari pensando alle cene assaporate nel suo appartamento bresciano.
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