Sci, per Franzoni niente Pechino. Brescia senza Olimpiadi

Non possiamo dire che sia una sorpresa, così come non lo è stato lunedì per Marta Rossetti. Ma l’ufficialità del fatto che Giovanni Franzoni non sarà ai Giochi olimpici invernali di Pechino regala comunque una notizia in qualche modo «storica»: era da Lillehammer 1994 che Brescia non aveva un rappresentante alle Olimpiadi della neve.
A 28 anni da quella volta, la bandiera della Leonessa non sventolerà insieme ai cinque cerchi come accaduto invece dal 1998 al 2018. A Nagano ’98 partecipò infatti il discesista Luca Cattaneo, a Salt Lake City 2002 l’altra dalignese Elena Tagliabue in combinata, poi tra Torino 2006, Vancouver 2010, Sochi 2014 e Pyeongchang 2018 si visse l’epoca d’oro di Elena e Nadia Fanchini e di Daniela Merighetti (con le tre insieme solo in Piemonte e in Russia).
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«Con sette posti non ci penso e preferisco concentrarmi sulle prossime gare di Coppa Europa e di Coppa del Mondo», ci diceva già un paio di settimane fa Franzoni, che a inizio stagione sperava in un posto per la combinata. Tuttavia il contingente ridotto ha penalizzato il giovane manerbese e non solo: l’escluso nella velocità è Mattia Casse (per il settore ci sarà il tecnico Alberto Ghidoni, da San Colombano), mentre meritatamente per slalom e combinata entra Tommaso Sala.Non c’è per l’Italia l’auspicato ottavo pass, ma poco avrebbe cambiato per il gardesano.
Ora per Franzoni, dopo i primi punti in Coppa del Mondo, c’è l’intenzione di finire in crescendo e mettere le basi per il futuro.
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