«Per noi e per Anna l’avventura più bella»

Siamo arrivati a Parigi, mia moglie Marta, mia figlia Federica ed io per stare vicini ad Anna, qualche giorno fa: le emozioni sono fortissime, siamo in mezzo a gente che proviene da tutto il mondo, che tifa per lo sport, l'atmosfera che si respira è difficile da rendere a parole.
Giovedì, poi, prendendo parte alla semifinale Italia-Turchia, abbiamo partecipato a qualcosa di incredibile, vissuto una fibrillazione tremenda, con i pensieri che correvano veloci portandoti a ipotizzare di tutto. Seguire le gare di Anna mette sempre agitazione, perdo un anno di vita ogni volta, figuriamoci qui. La sfida è sempre stata combattuta, confesso che mi veniva da dire «ora non guardo, prendo e vado via», invece, sono rimasto lì, a soffrire e poi a gioire come non mai.
Di emozioni a livello sportivo ne abbiamo vissute tante, ma credo che questa sia l'esperienza più bella di sempre. Anna era logicamente felicissima e molto emozionata. Ci siamo abbracciati tutti e quattro insieme. Venerdì, poi, ci siamo rivisti ed eravamo già più tranquilli, abbiamo parlato con lei del più e del meno, ma naturalmente il pensiero di tutti corre alle ore 13 di oggi (domenica), alla finale per l'oro, stiamo cercando di rimanere distaccati, ma man mano ci avviciniamo andiamo sempre più in apnea.
Non so cosa succederà, non voglio pensarci, so però che le emozioni sono davvero tantissime, che vivere questi Giochi da dentro è qualcosa di indicibile.
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