Nicola Tononi, essere predestinato a 14 anni

Non è rischioso lanciare un giocatore di soli 14 anni in una partita di A2? Gli hanno subito fatto tirare un rigore e il portiere lo ha parato. Solo che qualche minuto dopo il ragazzino si è conquistato di forza una palla e l’ha scagliata in porta con un bel diagonale. È cominciata da predestinato la carriera di Nicola Tononi, classe 2000, oggi in A1 nella Metanopoli Milano dopo un percorso di crescita vissuto quasi tutto nella Waterpolo Brescia, dove debuttò in quella stagione 2014 - 2015. Dal giorno in cui diventò il beniamino del pubblico Nicola non si è più fermato senza deludere le aspettative, anzi moltiplicandole, arricchendo ogni anno il suo talento di nuove esperienze.
Il cammino
Originario di Rovato, dove fu avviato alla pallanuoto a soli 6 anni da Stefano Manfredi, già quando ne aveva 10 fu portato alla Wp. «Ogni giorno, appena finito di studiare, raggiungevo la piscina di Lamarmora per gli allenamenti – ricorda oggi – la mia fortuna è stata quella di trovare un allenatore come Aldo Sussarello che mi ha subito dato fiducia». Al punto da fargli bruciare rapidamente le tappe: a 12 anni l’esordio nella Under 17 e a 13 quello nella Under 20. E dal 2016-17 in poi titolare fisso in prima squadra. Difficile ricordare una partita in cui questo ragazzo non abbia lasciato il segno anche in stagioni segnate dalla retrocessione, tributo inevitabile da pagare quando – come fa da sempre la Wp – si sceglie di schierare i giovanissimi, e non di farli immalinconire in panchina. Fino all’apoteosi della scorsa stagione: rodati da anni di battaglie, i ragazzi di Sussarello hanno conquistato i play off per la A1 arrendendosi solo dopo tre partite al Bogliasco, battuto a Mompiano 12-6 in gara-2 con una tripletta proprio di Tononi. Con i grandi. Intanto Nicola si era già fatto notare da Alessandro Bovo, che nel 2019-20 se lo è portato all’An Brescia assieme ad altre tre promesse della Wp: Matteo Rivetti, Tommaso Gianazza e Alessandro Balzarini.
La pallanuoto come grande passione

Il presente
«Allenarmi con certi fenomeni è stata una scuola di vita – dice Nicola – quando vedi Christian Presciutti che lavora ancora più di tutti capisci quanto dura sia la strada per diventare campioni». Prima che il Covid bloccasse la stagione, Nicola era riuscito a ritagliarsi un piccolissimo spazio fra tanti big. «Per me è stato importante catturare l’attenzione di un grande allenatore come Bovo, capace di darti sempre la dritta giusta con quei dettagli che fanno la differenza». Consigli di cui sta facendo tesoro a Milano, dove si è trasferito in prestito la scorsa estate. Anche qui Nicola si è fatto subito valere, è già titolare e si è ambientato in fretta, favorito da un carattere socievole. «Vivo a Cologno Monzese con due stranieri della squadra: nessun problema col portiere Fran Cubaric, che parla in italiano, invece con Petar Kasum ci intendiamo in inglese». Esperienza formativa, la prima lontana da casa per Tononi, che alla pallanuoto abbina gli studi di Scienze Motorie, pur allenandosi due volte al giorno. «Le responsabilità sono aumentate – ammette – la società ha progetti importanti».
Il futuro
L’obiettivo è salvarsi, fra stop e ripartenze sono arrivate tre vittorie, la più esaltante contro Anzio dopo un avvio choc (1-5) e poi vinta 9-8 grazie anche a un gol di Tononi. Il legame con Brescia resta saldo e Nicola ricorda ancora con commozione il giorno dello scudetto. «Con i miei amici seguii l’ultima partita in tv per l’obbligo delle porte chiuse e pochi minuti dopo la fine eravamo già a Mompiano a esultare». Chissà che un giorno un titolo non lo possa festeggiare in acqua. «Per me è già importante conquistarmi spazio e visibilità nel massimo campionato, allenandomi bene per poi dare il meglio in vasca. Il futuro va costruito giorno per giorno, l’ho capito dalla prima partita». Ma un traguardo gli preme più di tutti. «Dopo tanti anni – sorride – sono riuscito finalmente a far capire a mio papà le regole della pallanuoto. Adesso tocca a mia madre…».
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