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Atletica, semifinale mondiale per il camuno Pernici: «Indescrivibile»

Mario Nicoliello
Il mezzofondista si è qualificato grazie al secondo posto in batteria. Domani la gara più importante della sua giovane carriera: «Il livello è alto, ma non ho paura»
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Atletica, a Tokyo Pernici in semifinale
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Il sogno mondiale continua e prende anche quota. Francesco Pernici è nella semifinale iridata degli 800 metri e domani alle 14.45 si riattaccherà il pettorale per disputare la gara più importante della sua giovane carriera.

Il mezzofondista camuno è stato promosso grazie al secondo posto in batteria con 1’45”11 al termine di una bella rimonta nel rettilineo conclusivo, tanto che a sopravanzarlo sul traguardo è stato solo il favorito della competizione, l’olimpionico keniano Emmanuel Wanyonyi (1’45”05).

Le sensazioni

L'arrivo di Francesco Pernici nella batteria degli 800 metri - Foto Epa/Franck Robichon © www.giornaledibrescia.it
L'arrivo di Francesco Pernici nella batteria degli 800 metri - Foto Epa/Franck Robichon © www.giornaledibrescia.it

«Sono soddisfatto di essermi preso la qualificazione in una batteria complicata. Quando ho visto gli avversari ho capito che dovevo fare la gara perfetta per passare», racconta Pernici. L’allievo di Dalmazio Bersini è transitato in testa alla campana in 51”71, poi «ho seguito il consiglio del mio allenatore di valorizzare la corda e rimanere calmo, perché la gara si poteva decidere negli ultimi 80 metri. Non mi sono incaponito nel voler uscire all’esterno. Ai cinquecento metri si è aperto un varco e ne ho approfittato. Ho visto gli altri cambiare, ma non mi sono intimorito. Ho aspettato gli ultimi 100 metri per poter andare di frequenza».

L’emozione

E infatti sulla retta conclusiva Pernici ha disegnato il capolavoro. «Quando ho visto il terzetto di testa mi sono detto di tenere duro. Ci tenevo tanto per me, la mia famiglia, il mio allenatore, la mia ragazza e tutte le persone che mi supportano». Il sogno si concretizza con ottanta metri di pura adrenalina: «È stata un’emozione indescrivibile lottare sul rettilineo e qualificarmi alle spalle del campione olimpico. L’urlo della folla lo ricorderò per sempre, sono sensazioni che non riesco a raccontare».

Crescita

Al suo secondo Mondiale, Pernici migliora quindi quanto fatto nel 2023 quando fu eliminato al primo turno. «Rispetto a Budapest è cambiata la lettura di gara e la capacità di rimanere lucido nei momenti complicati. Mantenere calma e sangue freddo è la chiave per fare bene». Adesso riposo assoluto in vista del successivo impegno: «L’ho gestita bene a livello di energie, perciò devo rimanere tranquillo, riposare e pensare alla semifinale dove sarò l’unico azzurro viste le uscite di Lazzaro e Tecuceanu. Gli avversari sono in condizione. Non mi aspetto favori».

Il piccolo Davide contro tanti giganti Golia, eppure Francesco non fa una piega: «Il livello è molto alto, ma non ho paura, la forma c’è, occorre solo mantenere la tranquillità. Non ho nulla da perdere, ma tutto da guadagnare. La testa c’è, ho imparato dagli errori del passato, non sbaglierò più». A chi gli chiede del record italiano di Fiasconaro, Pernici risponde con saggezza: «Spero di essere io ad abbatterlo, non c’è fretta. Tempo al tempo, è il momento di saper correre le gare più che rincorrere il cronometro».

I riferimenti

E sui suoi idoli, il camuno è sintetico: «Ammiro molto Arop, spero un giorno di correre ad alto livello come lui». Infine il pensiero va alla genesi della sua attività agonistica: «Giocavo a calcio come tutti i bambini, poi nove anni mio nonno mi ha portato a provare l’atletica, visto che anche mia mamma correva, quindi alle Superiori a Brescia ho conosciuto Bersini e grazie a lui sono passato dal 2’07” della prima gara sugli 800 alla semifinale mondiale». E ancora non è finita.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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