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Jacobs: «Non sono tra i top per Fidal? Mi sento preso in giro»

L’atleta bresciano a La Stampa: «Contro di me un'invidia fuori controllo». E sui rapporti col presidente Mei: «Non sono bravo come Tamberi, non so fingere di essere amico»
Marcell Jacobs
Marcell Jacobs
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«Contro di me c'è stata un'invidia fuori controllo. Mi hanno spento la scintilla». Così Marcell Jacobs, in un'intervista a La Stampa, fotografa il suo attuale momento. «La situazione non è stata percepita nella sua gravità – dice in riferimento al caso spionaggio –. Mi ha destabilizzato e travolto, pagare qualcuno per frugare negli affari miei è inconcepibile, definisce, a prescindere dalle questioni penali, che c'è un livello di invidia fuori controllo. Resto turbato, è stata violata la mia privacy e da una persona con cui ho condiviso la nazionale nel 2014» ha detto il velocista azzurro che dopo i Mondiali a metà settembre aveva lasciato intendere di voler riflettere circa il suo futuro.

Verso la ripresa?

«Sono ancora in fase di riflessione. Sono successe troppe cose che mi hanno fatto perdere la scintilla. Tempi? Non mi metto fretta. In questo momento sono un uomo senza pressioni. Mia moglie Nicole fa il tifo perché riprenda ma non me lo chiede: sa che potrei arrivare ad altre medaglie. Tutto qui».

Anche perché – dice Jacobs – «ho dei contratti da rispettare, però la moneta da sola non è una motivazione. Senza entusiasmo è inutile perché se mi metto in gioco non lo faccio per l'Europeo, vado dritto fino Los Angeles 2028».

Caso Fidal

Nel frattempo, la Fidal lo ha inserito tra gli atleti di punta e non tra i top. «L'ho letto, ero consapevole e non mi sono posto il problema. Già nel 2025 non ho avuto accordi con loro. Con la finale a Parigi ho dimostrato di esserci, non mi pareva di essere da buttare via, invece mi hanno presentato nuovi parametri. Li rispetto, poi scopro che per altri, a parità di condizioni, è andata diversamente: mi sento preso in giro. Stupito che Tamberi sia rimasto tra i top? No, lo conosco, sa mantenere i rapporti con le persone, caratteristica che al presidente Mei piace. Io ho un altro carattere, non riesco a fingere di fare l'amico».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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