Altri sport

Jacobs dopo il debutto a Boston: «Mi aspettavo un tempo migliore»

Mario Nicoliello
Il desenzanese commenta il quarto posto nella gara sui 60 indoor: «Pensavo di stare sui 6’’50». Ma la reazione è di valore
Marcell Jacobs nel meeting indoor di Boston - © www.giornaledibrescia.it
Marcell Jacobs nel meeting indoor di Boston - © www.giornaledibrescia.it
AA

È tutta questione di aspettative. Se Marcell Jacobs pensava davvero di potersi esprimere in 6”50 nell’esordio stagionale sotto il tetto della Track Arena, allora il 6”63 che il rettilineo del Massachusetts ha restituito al desenzanese, insieme alla quarta piazza (da ripescato) in classifica, è un crono deludente e il giudizio sulla recita in due atti ravvicinati andata in scena domenica notte a Boston è da ritenersi insufficiente.

Le dichiarazioni

«Non dico che dovessi correre 6”40, ma nemmeno 6”63 o il crono della batteria (6”69, ndr). In allenamento si vedevano altri tempi e mi aspettavo di stare intorno ai 6”50». Se invece il ritorno in una competizione al coperto sui 60 metri, dopo ventitré mesi, doveva servire essenzialmente per oliare la carrozzeria e impostare il percorso invernale col mirino puntato sugli Europei di Apeldoorn di inizio marzo, allora qualcosa di buono si è visto.

La reazione

A cominciare dalla reazione sfoderata tra la batteria e la finale: i sei centesimi di miglioramento sul cronometro – dopo che al termine della prima prova Jacobs sembrava ormai eliminato e la corsia della seconda volata si è liberata solo per la rinuncia per infortunio del nigeriano Onwuzurike – e l’avvio dai blocchi decisamente più performante rispetto alla recita iniziale dimostrano come sotto pressione il gardesano sia sempre capace di andare oltre il suo attuale limite.

Quindi, seppur con la necessità di aggiustare più di qualche passaggio (negli anni precedenti il suo esordio al coperto era stato sempre più rapido dell’attuale), non tutto il raccolto è da buttare. «Bisogna rivedere un po’ di cose, l’importante è aver ricominciato a gareggiare. A volte si inizia in salita, altre volte in discesa. Sabato (a New York, ndr) si corre di nuovo per provare a ottenere i tempi che so di valere».

Il raffronto

Per dare un riferimento, il campione olimpico e mondiale in carica dei 100 metri, Noah Lyles, si è espresso in 6”52, ma era alla seconda uscita stagionale: nella prima, nove giorni fa, aveva stampato 6”62, quindi appena un centesimo meglio del primo Jacobs del 2025. Dopo il New Balance Grand Prix lo sprinter delle Fiamme Oro è ora atteso al banco di prova dei Millrose Games: sabato alle 22.22, in prova unica, affronterà lo statunitense Bromell (che domenica è stato preceduto di un centesimo dal bresciano), il britannico Hughes (che ha rinunciato a Boston all’ultimo minuto) e il giapponese Sani Brown, suo compagno di allenamento a Jacksonville agli ordini di Rana Reider.

Prossimi step

Jacobs è tornato in Florida ieri, ma si tratterà nella sua dimora appena due giorni. Giovedì infatti è atteso nella Grande Mela dove prenderà parte alla conferenza stampa di presentazione della riunione newyorkese in programma al The Armory. Se non ci saranno cambi di agenda, lo sprinter bresciano non tornerà in Italia prima di fine mese, pertanto salterà gli Assoluti di Ancona del 22-23 febbraio. In marzo al momento l’indicazione è partecipare solo agli Europei, rinunciando ai Mondiali di Nanchino per evitare due trasferte ravvicinate in Cina. Infatti in estremo oriente dovrebbe aprirsi la stagione all’aperto del biolimpionico di Tokyo, che nel Paese del Dragone sembrerebbe propenso a disputare due tappe della Diamond League (Xiamen, 26 aprile, e Shanghai, 3 maggio) sui 100 e i Mondiali di staffette (Guangzhou, 10-11 maggio).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.