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Malagò lancia Brescia alle Olimpiadi: «Terra con tanti atleti da medaglia»

Il presidente del Coni: «Seguo da anni Bellandi, ci aspettiamo tanto da lei e anche da De Gennaro»
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Malagò:"Ferrari e Jacobs candidati portabandiera"
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L’altro giorno, al Passo del Tonale per onorare la memoria di Elena nell’Elly Fanchini Day si è presentato –  ratione materiae – con il giaccone raffigurante il logo dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026. Ma Giovanni Malagò, presidente del Coni da undici anni, è conscio che l’orizzonte da osservare è molto più vicino e porta all’Olimpiade estiva di Parigi, che inizierà tra poco più di tre mesi.

Un’Olimpiade a cui l’Italia arriva ancora più convinta sulla spinta delle 40 medaglie centrate tre anni orsono a Tokyo, record non solo numerico, ma anche per la qualità delle stesse con l’exploit dei 5 ori portati dall’atletica leggera con la chicca dei trionfi nei 100 metri e nella 4x100 ad opera di Marcell Jacobs. Evento forse irripetibile, forse no. Ma che passa ancora dalle potenzialità di una provincia, quella bresciana, che allo sport d’élite sta regalando come mai prima d’ora un grande assortimento di stelle.

Malagò, il focus è già sugli imminenti Giochi di Parigi a poco più di 100 giorni dal via. Cosa si aspetta?

«Di fare bene e ci sono tutte le premesse. Però nello sport mi insegnate che le previsioni non sono mai scontate. Ma abbiamo creato i presupposti per fare molto bene. Migliorare il bottino di Tokyo non sarà facile, è già stata da record quell’edizione. Ma le aspettative e ovviamente i desideri sono alti».

Come si spiega il fatto che una provincia come Brescia abbia in questo momento così tanti elementi olimpici di spicco. Jacobs, in fondo, è solo il più noto. Ma potremmo citare Alice Bellandi nel judo, Anna Danesi nella pallavolo, Giovanni De Gennaro e Stefanie Horn nella canoa. Solo una casualità?

«Stiamo parlando di tutti atleti di vertice, è una cosa impressionante. Cosa dobbiamo dire ancora di Marcell? Peraltro ha confermato che inizierà la stagione con questa bella iniziativa allo Stadio dei Marmi di Roma con il Festival dello sprint, quindi lo aspettiamo. Danesi l’ho vista l’altro giorno tra le testimonial della pallavolo italiana femminile che ha vinto tutto quest’anno. Sappiamo bene quanto vale Brescia nello sport e siamo molto grati a questa provincia».

Da chi si aspetta molto in termini di risultati?

«Devo dire che seguiamo la carriera di Alice Bellandi da anni. È una di quelli su cui le aspettative sono alte. E anche su De Gennaro le attese sono elevate».

E sono, non solo per la retorica che vuole tutti ai Giochi per vincere, ma per l’effettivo valore, tutti atleti potenzialmente da medaglia?

«È vero, speriamo che sia davvero così».

Entriamo anche sul tema del momento, buona parte di questi sarebbero anche atleti da portabandiera. Jacobs sarebbe perfetto anche se qualcuno sostiene che verrebbe escluso per il fatto di averlo già fatto alla cerimonia chiusura di Tokyo tre anni fa. Vanessa Ferrari per la quota femminile avrebbe un corretto riconoscimento per una carriera oltremodo longeva in uno sport, la ginnastica, in cui le interpreti danno il meglio di sé in giovane età. Concorda?

«La carriera di Vanessa è leggendaria. Se penso a qualcuno che è andato oltre una serie impressionante di infortuni e ha saputo vincere (l’argento olimpico tre anni fa nella finale del corpo libero, ndr) penso a lei. Non trovo però corretto parlare di nomi adesso. Giusto o sbagliato che sia, abbiamo una regola non scritta che indica come requisito per fare il portabandiera il fatto di aver vinto una medaglia d’oro in una delle precedenti edizioni delle Olimpiadi. Dobbiamo parlarne con i colleghi della Giunta che si riunirà il 22 aprile per decidere».  // 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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