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L'esplosione del trekking da sport a stile di vacanza, anche a Brescia

Molti hanno scoperto quanto piacevole è camminare nella natura iniziando dalle bellezze di Brescia come la Maddalena
Camminare lentamente tra la natura riscoprendo il gusto delle passeggiate - © www.giornaledibrescia.it
Camminare lentamente tra la natura riscoprendo il gusto delle passeggiate - © www.giornaledibrescia.it
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Per qualcuno è un hobby, per altri il modo per scaricare le scorie della routine lavorativi, per altri il pretesto per organizzare vacanze a tema, per qualcuno è addirittura una ragione di vita. Da qualunque parte la si voglia guardare, in ogni caso, il trekking è un fenomeno da osservare bene e che sta vivendo una vera e propria «età dell’oro», in cui anche le restrizioni ai viaggi dettate dalla pandemia hanno avuto un peso non indifferente.

Trekking deriva dal verbo inglese «to trek», letteralmente «camminare piano per un lungo viaggio», il che di per sè definisce lo scopo principale di quello che un tempo era uno sport d’élite, ma che ha assunto negli ultimi anni le forme di un vero fenomeno di costume. Perché oramai il trekking è veramente per tutti: giovani, anziani, sportivi, famiglie con figli piccoli, gruppi di amici, camminatori solitari.

Prerogative

Tale attività è, in primis, una riconciliazione con la natura di cui si è ospiti. Perché chi fa trekking può dimenticare i ritmi frenetici della vita di tutti i giorni e andare alla scoperta di luoghi incontaminati - più o meno vicini ai centri abitati -, di colori rasserenanti e di paesaggi mozzafiato fissandosi in primis l’obiettivo di raggiungere una meta a stretto contatto con flora e fauna.

Si badi bene, trekking non significa necessariamente scalare montagne altissime, percorrere strade impervie e camminate infinite. Fare trekking significa imboccare un sentiero adatto alle proprie possibilità e, man mano che cresce l’allenamento, provare ad alzare l’asticella. Facendo leva su quelli che sono i molteplici benefici dell’attività: un miglioramento del benessere psicofisico dato dal rallentamento rispetto ai frenetici ritmi quotidiani, godere della «lentezza» con cui il tempo scorre, dare all’apparato cardiocircolatorio un fondamentale ristoro.

Nell’ultimo anno

In questo senso anche la pandemia ha dato un impulso al trekking. Impossibilitati di andare per bar o ristoranti e di viaggiare, molti hanno scoperto quanto piacevole è camminare nella natura iniziando dalle bellezze vicino a casa (a Brescia, ad esempio, la Maddalena brulica di persone). Ma già da alcuni anni anche la vacanza-camminata stava prendendo piede, con un boom di prenotazioni per Trentino, Valle d’Aosta e in genere tutte le regioni alpine del Nord. Mentre all’estero il «must» è da tempo rappresentato dal Cammino di Santiago, dove passeggiate e spiritualità si fondono.

Guida all'equipaggiamento

Nemmeno la sgambata va presa sotto gamba. Sia per una passeggiata, sia per escursioni di medio alto livello la sicurezza deve rappresentare il primo passo per garantire il godimento di una giornata immersa negli spettacolari scenari della natura. Fondamentale è affrontare i sentieri con il giusto equipaggiamento, dalla testa ai piedi. Le scarpe? Sono l’aspetto più importante, da non sottovalutare.

«Il terreno può sempre rappresentare un’insidia, sia in caso di bagnato, sia con l’asciutto, sia sul piano che sul ripido - sottolinea Matteo Massardi, titolare di Gialdini, storico e iconico negozio di articoli sportivi di Brescia -; la scarpa, quindi, non va sbagliata. Ci sono scarpe rigide e molto resistenti, ideali per ferrate o per percorsi su granito e terreni duri e spigolosi. Ci sono invece calzature che nascono per le passeggiate in montagna, molto leggere, esteticamente simili alle scarpe da ginnastica, dotate di una suola realizzata in materiali che garantiscono il grip su ogni terreno e un minimo di comfort nella camminata».

L'attrezzatura necessaria per le camminate all'aperto - © www.giornaledibrescia.it
L'attrezzatura necessaria per le camminate all'aperto - © www.giornaledibrescia.it

Dai piedi, alle gambe e al torso: anche qui la predilezione è per materiali comodi e che garantiscano libertà nei movimenti: «Maglia traspirante, pile leggero, pantaloni zip-off lunghi ma dotati di una cerniera che permette di liberare la porzione dal ginocchio in giù, quindi una buona giacca antivento con membrana impermeabile e uno zaino da 15-20 litri. Da non trascurare, poi, è la scelta di un buon paio di calze - spiega l’esperto -. No alle classiche calze in spugna, che tendono ad assorbire il sudore e favoriscono la formazione di vesciche. Le scelte consigliate sono due: lana merinos o tessuti sintetici.

La gamma di abbigliamento da trekking è amplissima e accoglie tutte le esigenze, da chi vuol portare il cagnolino a fare una passeggiata in Maddalena all’habituè del Gölem. Aziende come Salewa, nostro partner, sono state tra le prime a credere in questo segmento e a proporre prodotti che abbracciano un po’ tutte le richieste di chi ama le camminate all’aperto». La scelta è ampia. Non ci sono più scuse o scarpe da tennis che tengano.

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