Atletica, la campionessa Elena Carraro: «Ora Tokyo non può sfuggirmi»

La campionessa italiana dei 100 ostacoli ha già il pensiero rivolto alla prossima gara. A due settimane dalla chiusura del ranking dii qualificazione per i Mondiali di Tokyo, Elena Carraro non può perdere tempo, così dopo aver indossato la maglia tricolore domenica a Caorle è tornata ad Albenga, dove si allena agli ordini di Ezio Madonia, per preparare l’uscita di domenica al meeting del Sestriere.

Focalizzata

«Ancora non sono sicura di rientrare nel target number iridato, perciò ho bisogno di accumulare punti. In base al risultato del Sestriere valuteremo se fare ancora altre gare prima del 24 agosto, giorno ultimo per fare il punteggio». Di certo lo squillo agli Assoluti è stato un toccasana perché i Campionati nazionali valgono quanto un meeting di prima fascia: «Dopo la semifinale non mi aspettavo di vincere con tanto distacco, in finale invece sono stata perfetta e ho fatto davvero una bella gara. A livello emotivo ho provato la stessa gioia sperimentata due anni quando corsi per la prima volta sotto i 13 secondi».

Quel muro ormai viene abbattuto ripetutamente dalla ventiquattrenne di Brescia («Sono cresciuta in centro in zona Crocifissa di Rosa») che due anni fa a Molfetta aveva già sfiorato il Tricolore: fu seconda per tre millesimi: «All’epoca ero favorita e uscii battuta, stavolta ho capovolto i pronostici».

Percorso

Cresciuta nell’Audaces Nave («Quando ero piccola in città non c’erano campi, adesso la situazione è completamente diversa») con Paolo Ortolani, Elena è transitata poi all’Atletica Brescia 1950 allenandosi con Andrea Uberti. L’atletica, che oggi è un lavoro, è stata un’occupazione part time fino a quando si è laureata in Design allo Iuav di Venezia («Nel futuro lontano mi vedo Designer») ed è approdata nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.

«Il 2023 era stato un anno impressionante. Corsi fortissimo in 13”09 a Brescia sotto il diluvio, fui seconda ai Campionati europei Under 23 di Espoo, agli Italiani Promesse di Agropoli realizzai il primato nazionale di categoria con 12”89 e debuttai in Diamond League a Montecarlo. Quando mi trovai in mezzo alle stelle internazionali capii di essere entrata in una nuova dimensione».

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La svolta

L’anno scorso un’annata deludente, con lo stagionale realizzato agli Europei di Roma («Accadde la sera in cui Jacobs vinse i 100 e Simonelli i 110 ostacoli, in uno stadio pieno e in mezzo al delirio»), ma mai un acuto. Quest’anno la svolta: il personale di 12”84 a maggio, il ritorno in Diamond League a Rabat, poi il 12”87 sia alle Universiadi di Bochum, sia a Caorle.

Nel primo caso con beffa («In Germania ho corso forte in semifinale, ma in finale ho sbagliato l’approccio e mi sono persa») nel secondo con la consacrazione nazionale: «In Veneto non ho ripetuto l’errore. A metà gara ero insieme alle altre, ma nella seconda parte, che è il mio forte, ho allungato in solitaria».

E pensare che a metà luglio si era fatta tre giorni con le stampelle: «Me la sono vista brutta al Brescia Grand Prix di Sanpolino, dove sono caduta rovinosamente dopo l’ultima barriera. Ho temuto il peggio perché il ginocchio aveva avuto una brutta torsione, ma gli esami hanno accertato che era solo un edema». Carraro è ormai una presenza fissa nei raduni della Nazionale: « Siamo un gruppo bellissim o e son onorata di avere come compagni gente che conquista medaglie dappertutto. La collega con cui sono più amica è la bresciana Alessia Seramondi». E dopo l’Italia il mondo: «Ho cominciato a pensare a Tokyo appena dopo Parigi, è un anno che ce l’ho nella mente, stavolta il pass non può sfuggirmi come era stato due anni fa per Budapest».