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100 giorni alle Olimpiadi di Tokyo: quali bresciani ci saranno

Per il Giappone già sicuri Cassarà, Jacobs e Horn. Almeno altri 7 ci provano: occhi puntati su Vanessa Ferrari
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100 GIORNI ALLE OLIMPIADI
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A 100 giorni dalla cerimonia d’apertura il movimento bresciano si dirige con fiducia verso i Giochi di Tokyo. Quattro anni fa in terra carioca si raggiunse il record massimo di partecipanti con undici portacolori, nessuno dei quali, purtroppo, riuscì a salire sul podio.

Stavolta il numero complessivo potrebbe essere inferiore, ma il livello qualitativo più elevato. Dopo un’edizione di digiuno sognare la medaglia non è un’utopia. Si tirassero oggi le somme, la composizione bresciana sarebbe composta da tre atleti, quelli già in possesso del pass: lo schermidore Andrea Cassarà, l’atleta Marcell Jacobs e la canoista Stefanie Horn.

Il fiorettista sarà la punta della spedizione e in Giappone diventerà il bresciano di nascita più presente ai Giochi con cinque partecipazioni, a 37 anni continua a passare otto ore al giorno in palestra. La sua prima esperienza olimpica fu ad Atene 2004 (bronzo individuale e oro a squadre), quindi seguirono Pechino, Londra (oro col team) e Rio. Avrà due armi nel bagaglio: il torneo individuale e quello a squadre. Il quadriennio, nel frattempo diventato quinquennio, ha dimostrato che è ancora al top: sognare la medaglia è lecito.

Nei 100 metri, la specialità simbolo dei Giochi, l’obiettivo di Marcell Jacobs sarà centrare la finale, per poi giocarsela con il gotha mondiale dello sprint. Giamaicani e americani sono un gradino più sopra, ma se all’aperto Jacobs dovesse confermare quanto di buono sfoderato al coperto - il titolo europeo dei 60 parla per lui - allora prevedere un crono sotto i 10 secondi non è un azzardo. Il 1° maggio ai Mondiali di staffetta in Polonia il gardesano cercherà di qualificare anche la 4x100, così da avere un’altra cartuccia per il suo esordio olimpico.

Stefanie Horn ha staccato il pass domenica scorsa al termine delle gare di Canoa slalom a Ivrea, dove è stata la più forte del lotto in tutte le discese. La tedesca di nascita e bresciana di matrimonio è un’altra atleta rispetto a quella che nel 2016 fu ottava. È cresciuta di fisico e maturata di testa, imparando a frequentare stabilmente il podio.

La platea dei papabili olimpionici è però costituita da almeno altri sette bresciani prossimi all’obiettivo. In ordine di tempo il primo che andrà in caccia del pass sarà Giovanni De Gennaro, canoista di Roncadelle e cognato della Horn, che domenica a Tacen in Slovenia dovrà piazzarsi davanti al collega Christian De Dionigi per essere certo di volare in Giappone, dove disputerebbe la sua seconda Olimpiade nel K1 slalom.

Alla judoka Alice Bellandi mancano invece ancora due fatiche: niente Europei sabato a Lisbona, sarà al Grande Slam di Kazan in maggio e ai Mondiali di Budapest a giugno, con l’obiettivo di rientrare nelle migliori 18 del ranking a cinque cerchi.

Vanessa Ferrari non finisce mai di stupire: l’avevamo lasciata in lotta per la qualificazione nel corpo libero, la ritroviamo alle prese con tutti e quattro gli attrezzi, alla caccia del pass nell’all around agli imminenti Europei di Basilea. La trentenne ginnasta potrebbe però meritarsi i suoi quarti Giochi anche nel concorso a squadre, dove l’Italia è già qualificata. Finora questa ipotesi non era contemplata, ma dopo averla vista in azione lo scorso weekend a Napoli le possibilità cominciano a crescere.

Il nuotatore Alessandro Bori e il velocista Roberto Rigali puntano tutto sulle staffette, in piscina e in pista. La 4x100 del nuoto ha già il pass, ma Bori non è ancora sicuro di esserci, quella dell’atletica deve ancora qualificarsi. È già dentro invece il sestetto del volley femminile, con la centrale Anna Danesi (di Roncadelle) che aspetta solo la convocazione ufficiale e Camilla Mingardi (di Collebeato) che ci spera, forte della leadership in A1 per punti realizzati. Infine, nei 110 ostacoli il gavardese Hassane Fofana è ancora lontano dal minimo: il suo sogno olimpico passa dal «target number». C’è tempo fino a giugno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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