«You are the world»: il Sebino torna a crederci con Lorenzo Quinn

Ci sono voluti quasi tre anni per portare di nuovo sul lago d’Iseo un artista di fama mondiale che realizzerà un'opera di fronte alle Palafitte
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L'opera di Lorenzo Quinn
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Dopo un grande, il silenzio o qualcuno di ancora più grande. Impossibile fallire il colpo, per non buttare a mare, o meglio a lago, una reputazione costruita grazie a un nome, quello di Christo, e al milione e 200mila persone che hanno camminato sul Sebino grazie a The floating piers nel 2016.

Ci sono voluti quasi tre anni di lavoro per portare di nuovo sul lago d’Iseo un artista di fama mondiale, che catalizzasse l’attenzione sulla località con le sue imprese artistiche: la sfida è stata raccolta da Lorenzo Quinn, che farà di nuovo innalzare le sue mani dall’acqua. Dopo il Canal Grande di Venezia, con gli enormi palmi bianchi a sorreggere Ca’ Sagredo, il figlio della star del cinema Anthony realizzerà un’installazione di fronte alle Palafitte di Sulzano.

Due anni fa esatti, quando era trapelata l’intenzione - progetto poi finito nel silenzio, non nell’oblio - era già stato azzardato il titolo: “You are the world”. Il video rendering, pubblicato sabato sera dall’artista su Facebook, conferma l’intenzione.

Le mani che emergono dal lago sorreggono un enorme globo, con le acque cristalline e i continenti completamente ricoperti di verde. L’opera sorgerà alle spalle delle Palafitte, dalle quali partirà una passerella, che passerà sotto le mani e, dopo qualche decina di metri, terminerà con una piattaforma, dalla quale ammirare l’installazione e il panorama. 

A tenere il filo dei rapporti con Quinn sono state, come in passato, le donne che amministrano Sulzano: la sindaca Paola Pezzotti e la sua vice Ida Bottanelli. Un viaggio a Londra e uno a Venezia sono stati proficui. Così come utili sono state le visite, sotto stretto riserbo, dell’artista sul lago: nell’ultima è stata scelta la location.

Nel biennio trascorso Quinn ha concluso la sua collaborazione con Venezia e la Biennale, ha lavorato con gli Uffizi a Firenze e ora ha la mente libera per pensare al Sebino. Un climax che non può che inorgoglire. Certo, da incasellare ci sono ancora due punti: i fondi e i problemi con le Palafitte.

Per il primo al lavoro ci sono sia l’artista, col suo staff, sia l’Amministrazione sulzanese. Una parte degli sponsor sono già stati trovati da Quinn e dalla sua galleria, il resto arriverà da un crowdfunding o da sponsorizzazioni locali e internazionali.

Più dolente l’affaire Palafitte: dopo il bando per la concessione dell’immobile demaniale e la presentazione di un’unica offerta, più nulla si è saputo. Sui tempi incombe l’incognita Covid, che fa dire con certezza che il 2021 non sarà l’anno buono.

È per questo che Bottanelli parla di un segnale di rilancio: «Le attenzioni di Quinn, per noi e le comunità del lago, sono un segno di speranza, lo spunto per tornare a volare su orizzonti più ampi, per affrontare sfide grandi e stimolanti, tornando a muoverci e incontrarci: il nostro ritorno alla normalità sarà segnato dalle mani di Quinn».

A corredo del post, che ha di fatto lanciato l’impresa, poche parole: «Un progetto per il lago d'Iseo, Italia». In 24 ore sono state superate le 130mila visualizzazioni, con commenti da tutto il mondo e ammiratori pronti a planare sul Sebino. Ecco, questo è esattamente l’obiettivo: le opere di Quinn, da sempre, generano forti critiche nel mondo dell’arte, ma incassano altrettanto forti apprezzamenti dal pubblico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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