«Un petardo a San Silvestro poteva uccidermi: voglio giustizia»

A Pisogne ferita una 29enne operata a Esine: il braccio sinistro gravemente lesionato da un razzo forse inserito in una bottiglia
Ambulanza notte (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Un petardo esploso la notte di San Silvestro a Pisogne, il piazza del Mercato. Quello che ha ferito una 29enne bergamasca di Sovere, da quelle ore di festa ricoverata in un letto dell'ospedale di Esine. Da lì si leva il suo appello, raccolto dall'Eco di Bergamo«Potevo morire, ora chiedo solo che i responsabili siano individuati». Se non versa in pericolo di vita, rischia comunque di non poter più usare come prima un braccio, effetto del ferimento rimediato mentre partecipava all'euforia per l'anno nuovo. Iniziato per lei decisamente male.

All'ospedale camuno è stata sottoposta a intervento chirurgico e per questo è ancora ricoverata. A segnare il passaggio dal 2021 al 2022 è stata per lei un'esplosione, quella di un petardo - forse modificato artigianalmente - contenuto a quanto si ipotizza all'interno di una bottiglia di vetro. Quel che è certo è che frammenti taglienti si sono trasformati in lame, in grado di recidere i tessuti muscolari e arrivare a lesionare anche le ossa del braccio.

I festeggiamenti in compagnia delle amiche in 5 minuti, subito dopo il fatidico conto alla rovescia per salutare l'anno nuovo, si sono trasformati in incubo. Mentre attraversava la piazza, proprio perché infastidita dai troppi botti, la giovane ha udito un boato subito prima di avvertire un dolore lancinante al braccio sinistro.

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Le indagini sull'episodio sono ora affidati ai Carabinieri di Breno e Pisogne. Da capire cosa esattamente abbia colpito la ragazza e da dove sia stato sparato quello che secondo le varie ipotesi viene inteso come un petardo modificato inserito in una bottiglia se non addirittura un razzo con parti di plastica dura e vetro. L'auspicio è che dettagli utili possano venire dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella piazza.

Una ferita e lesioni multiple a osso, tendini, muscoli e nervi che hanno imposto la richiesta di soccorsi, il ricovero d'urgenza a Esine, l'intervento immediato. Dal reparto di ortopedia, rivela che potrebbe subire altri interventi in vista dell'auspicabile recupero della piena funzionalità del braccio.

Questione di centimetri, in ogni caso: se il petardo avesse raggiunto al volto la 29enne, forse il bilancio sarebbe stato più grave, se non fatale. Di qui l'appello perché giustizia sia fatta, anche magari grazie a testimoni che possano fornire ai carabinieri elementi per indirizzare le indagini: l'invito è in caso a rivolgersi ai militari di Pisogne.

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