Treno deragliato a Iseo: «Rotaie gravemente deteriorate», scatta il sequestro
È rimasta a lungo sulla banchina della stazione ferroviaria di Iseo in attesa dell’arrivo del treno per tornare a casa, dopo una giornata di lavoro. Ma quel treno, nonostante il monitor e l’altoparlante continuassero a riproporre messaggi di scuse per un leggero ritardo, ieri sera nel capoluogo del Sebino non è mai arrivato.
Dunque è andata di corsa a prendere un altro bus alla fermata davanti all’Inps per rimettersi in viaggio e sperare di tornare dalla propria famiglia in un orario decente. Questa l’odissea di Camilla, giovane logopedista della Poliambulanza residente in Val Camonica, che ieri, come tanti altri pendolari, ha vissuto sulla propria pelle le pesanti conseguenze dell’incidente ferroviario avvenuto sabato pomeriggio all’altezza dello scambio posizionato a pochi metri dal passaggio a livello di via Roma. Ma queste non sono le uniche conseguenze: la Procura di Brescia ha aperto un fascicolo (al momento a carico di ignoti) per delitto colposo di pericolo.
Il sostituto procuratore Carlo Pappalardo vuole appurare se qualcuno, con la propria azione od omissione colposa, abbia fatto sorgere o persistere il pericolo di un disastro ferroviario. E proprio ieri gli agenti della Polizia ferroviaria di Brescia e Milano hanno eseguito il sequestro preventivo d’urgenza di tutti i fasci di binari tra la stazione di Iseo e quella di Provaglio-Timoline: in totale si tratta di oltre cinque chilometri, che si aggiungono al sequestro del convoglio 969 partito da Breno e diretto a Brescia, che sabato al momento del deragliamento trasportava 27 passeggeri, tutti quanti miracolosamente illesi.
Pericolo
Dopo i sopralluoghi effettuati sul posto, per gli inquirenti le traversine lungo questo tratto sarebbero «gravemente deteriorate, tanto da rendere inefficace il fissaggio delle chiavarde di ancoraggio delle rotaie con conseguente grave pregiudizio della sicurezza dell’esercizio ferroviario».
La Procura ha messo i sigilli soltanto ai binari e non alla stazione, che ieri era regolarmente aperta. «Io - racconta Camilla - sono partita la mattina da Boario. E sono scesa a Iseo. Poi ho preso il pullman fino ad Adro: qui un altro tratto a piedi fino alla stazione di Borgonato dove sono salita sul treno per Brescia. Sono arrivata al lavoro con circa 40 minuti di ritardo».
Ma questo è soltanto l’ultimo dei disagi per i pendolari che scendono dalla Valle. Spiega ancora Camilla: «Fino a sabato, il giorno dell’incidente, c’era un’interruzione del tratto tra Pisogne e Sale Marasino. Sono stati due mesi impegnativi e speravo fosse passato il peggio». La donna la mattina è stata aiutata dal personale della stazione che ha spiegato ai pendolari cosa fare e dove andare, ma ieri sera non c’era nessuno e la giovane logopedista è rimasta ferma ad aspettare al freddo un treno che non è più arrivato.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato





