Siccità: al bacino dell’Oglio mancano 100 milioni di metri cubi

Questo il deficit di portata d'acqua in tre mesi sulla media degli ultimi 85 anni. E scarseggia anche la neve
Siccità nei campi © www.giornaledibrescia.it
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Pioggia quasi assente ovunque, neve sull’Adamello scarsa, e temperature spesso sopra la media stagionale, stanno mettendo ancora una volta a dura prova i bacini e i corsi d’acqua bresciani.

I primi giorni di marzo hanno portato un po’ di pioggia tra laghi, montagne e pianura, ma nei tre mesi di dicembre, gennaio e febbraio la siccità è stata particolarmente insistente.

Secondo gli ultimi dati del Consorzio dell’Oglio il più grande fiume della nostra provincia ha trasportato nei 90 giorni tra il 27 novembre e il 25 febbraio, 243 milioni di metri cubi d’acqua, oltre 100 milioni in meno rispetto alla media dello stesso periodo calcolata negli ultimi 85 anni, che è di 350 milioni. Responsabile di questa situazione di crisi idrica è stata soprattutto la mancanza di piogge, tanto carenti da far raggiungere all’ultima parte del 2018 e alla prima del 2019 l’ottava posizione nel- l’elenco degli inverni più asciutti dal 1966, con soli 81 millimetri in 90 giorni contati dal pluviometro di Sarnico.

Nello stesso periodo a Cedegolo ne sono stati rilevati 95 e a Edolo 100.

Se cerchiamo elementi che ci riconducano al discorso «cambiamenti climatici», è curioso constatare - come osservato dal direttore del Consorzio ingegner Massimo Buizza - «che tra i dieci inverni più secchi ben cinque appartengono al nuovo millennio: oltre al 2019 ci sono il 2017, il 2000, il 2012 e il 2007».

Parallelamente alle piogge la stagione idrica bresciana conta sulle nevi, il cui graduale scioglimento durante la primavera e la prima parte dell’estate garantisce ogni anno quantità di acqua importanti alla campagna e al funzionamento delle centrali idroelettriche.

 «Anche la neve però - spiega Buizza - per ora è poca. Secondo i calcoli dagli esperti dell’Enel aggiornati al 15 febbraio, l’area innevata dell’Adamello che fa confluire l’acqua dello scioglimento nel fiume Oglio garantisce in questo momento 31,4 milioni di metri cubi di risorsa, contro una media del periodo di circa 35 milioni. L’area presa in esame riguarda i laghetti alpini Pantano d’Avio, Venerocolo, Benedetto, Avio, Baitone, Dosazzo, Salarno e Arno. «Il calcolo di quanto vale in volumi di acqua la neve - continua il direttore del Consorzio dell’Oglio - si fa considerando l’altezza del manto nevoso e la sua densità. Non è da escludere che nelle prossime settimane qualche nevicata possa arrivare ancora. Il nostro timore? Che le alte temperature anomale sciolgano la neve nella prima parte della primavera. Significherebbe iniziare in anticipo lo svuotamento estivo del lago d’Iseo».

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