«Servono più bagnini», ma l’appello è ignorato dai Comuni

Dopo le quattro morti in poco tempo nei laghi bresciani, scoppia il caso sicurezza nelle acque libere
SICUREZZA: "SERVONO BAGNINI"
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«Servono bagnini anche sulle spiagge libere. È quanto riferisce il direttore del Centro salvamento Roberto Zanotti a seguito delle tragedie estive che hanno già causato due morti a Marone, sabato scorso, e altri due decessi tra il lago di Garda e il Sebino.

«Da tempo abbiamo inoltrato richiesta a diversi comuni del circondario - continua Zanotti -, ma purtroppo devo constatare che nessuno si è attivato finora».

I recenti fatti di cronaca hanno acceso i riflettori sulla questione sicurezza nelle acque libere. Più presenza degli addetti al soccorso e maggiore informazione sui rischi nei laghi sono i principali interventi che gli Enti competenti dovrebbero adottare secondo il responsabile del Centro salvamento. Le precauzioni che invece dovrebbero seguire tutti i bagnanti sono poche ma importanti: non spingersi al largo, dove il fondale è solitamente più profondo, non avventurarsi in condizioni metereologiche preoccupanti e soprattutto non buttarsi in acqua se non si sa nuotare.

Anche il nuotatore di acque libere Federico Troletti mette in guardia dai pericoli: «Per i più inesperti o per i più piccoli occorre portare salvagenti da usare in caso di emergenza. Ma tutti quelli che entrano in acqua devono stare attenti».

 

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