Scarichi nelle Torbiere: nuovo Sos dalla Riserva

Dopo la pioggia si ripresenta il problema: si torna a discutere della qualità delle acque
Torbiere dall'alto - © www.giornaledibrescia.it
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È bastata la pioggia dell’altro ieri per riportare il problema sotto gli occhi di tutti. A meno di un mese dall’incontro organizzato dai sodalizi Viandante e Legambiente Franciacorta, si torna a discutere della qualità delle acque nella Riserva delle Torbiere.

Martedì il direttore dell’ente della Riserva, Nicola Della Torre, ha verificato che 12 millimetri di pioggia sono stati sufficienti per attivare lo scarico che ha riversato in Riserva dai 2 ai 3 metri cubi al secondo di acque miste.

Il tutto per circa 50 minuti. «È una ferita aperta da rimarginare al più presto- ha affermato Della Torre -. La vasca di prima pioggia da 1300 metri cubi, realizzata dal gestore Acque Bresciane, non basta: serve subito la programmazione e il finanziamento di tutte le opere necessarie alla risoluzione del problema. Chiediamo tempi e finanziamenti certi per il sedimentatore e la “wetland” previsti dallo studio dell’Università di Brescia. Abbiamo richiesto la valutazione di incidenza, se non verrà ritenuta congrua informeremo la Commissione europea».

I Comuni dotati di fognatura mista, come Provaglio d’Iseo, dove si ha la stessa infrastruttura che raccoglie acque nere - cioè reflui fognari - e acque bianche, e quelle meteoriche, durante eventi piovosi hanno le tubazioni che non sono più in grado di convogliare l’acqua al depuratore. Così il flusso in eccesso, per quanto riguarda Provagio d’Iseo, finisce in un sistema di collettamento che scarica poi nella Riserva Naturale delle Torbiere

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