Torbiere, il presidente: «Alberi da tagliare, altrimenti si dovrà chiudere la Riserva»

Il gestore sottolinea il tema sicurezza, ma per Legambiente andrebbero eliminati solo i rami pericolosi
Gli alberi segnati da tagliare nelle Torbiere - Foto © www.giornaledibrescia.it
Gli alberi segnati da tagliare nelle Torbiere - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Quello in corso alle Torbiere del Sebino è sempre più uno scontro di visione, priorità e sensibilità tra gestori e ambientalisti. Oggetto del contendere il taglio di circa 130 alberi presenti in Riserva tra nord e sud.

Per i gestori «sono pericolose e mettono a rischio l’incolumità di chi entra nell’area protetta o dei 9.000 veicoli che ogni giorno transitano sulla provinciale confinante Iseo-Rovato». Per gli ambientalisti «non vanno toccate, se non in rari casi». 

Le due posizioni

Martedì sera durante il consiglio d’amministrazione della Riserva il presidente Gian Battista Bosio ha ricordato che non sarà lui «a scegliere se intervenire o meno, ma i tecnici e i botanici», e ha rincarato la dose perché la responsabilità in caso d’incidenti grava sulle sue spalle e quindi «se non si faranno gli interventi previsti la Riserva verrà chiusa, a tutti». Una minaccia che il presidente del circolo Franciacorta di Legambiente, Silvio Parzanini, ha bollato come «assurda», ribadendo che «gli alberi non vanno tagliati al tronco ma solo potati nei rami più pericolosi» e che «prima di procedere va chiesto il parere alla Soprintendenza, vincolante dal punto di vista paesaggistico».

Il rappresentante delle nove associazioni ambientaliste interessate alla questione, Matteo Lanciani, presente in consiglio, ha detto di «condividere solo l’eliminazione degli alberi più pericolosi e di non essere d’accordo con un metodo di lavoro che non coinvolge associazioni e territorio nel dibattito sui problemi, presentando le soluzioni a scelte avvenute».

Approvato il progetto

Comunque martedì sera il consiglio della Riserva ha approvato all’unanimità il nuovo progetto preliminare di taglio. I consiglieri Emma Soncini, Flavio Bonardi, Luca Romele, Gian Mario Foresti e il presidente Bosio hanno detto sì al rilievo con cui i tecnici hanno stabilito la necessità di eliminare le piante più pericolose. Dopo aver ricordato che «l’intervento non si farà prima di settembre», Bosio ha incassato il benestare al proseguimento dell’iter anche da parte dei tre Comuni di Iseo, Provaglio e Corte Franca, rappresentati da Raffaele Barbieri, Vincenzo Simonini e Katia Gotti, e dalla Comunità montana del Sebino, rappresentata da Marco Musatti.

Il costo dell’intervento è stato preventivato in 76mila euro, di cui 56.985 euro per i lavori di taglio e 5.698 euro per il progetto.

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