Omicidio di Cologne: sangue della vittima nell’officina dell’accusato

I ris di Parma hanno infatti isolato tracce ematiche nel luogo che ritengono teatro del delitto
Il luogo di ritrovamento del cadavere carbonizzato a Cologne - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Il luogo di ritrovamento del cadavere carbonizzato a Cologne - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Per il gip che aveva disposto il suo arresto, Cristian Mossali, 53enne meccanico diventato assassino, «ha agito in modo crudele». Lui ha sempre negato ma ora  - come riporta la stampa locale - c’è una relazione dei Ris che incastra l’uomo, ritenuto l’omicida del 40enne kosovaro Rama Nexhat, il cui corpo a fine agosto venne trovato carbonizzato nel bagagliaio di un’auto data alle fiamme tra i vigneti di Cologne.

Tracce in officina

I ris di Parma hanno infatti isolato tracce di sangue della vittima nell’officina del meccanico bresciano, ritenuta il luogo dove è avvenuto l’omicidio. Vittima e omicida erano legati da questioni economiche ed agli atti viene confermato il debito di 30mila euro che il meccanico doveva restituire al kosovaro.

La ricostruzione

La dinamica dell'omicidio appare piuttosto chiara» scriveva il Gip: «Rama Nexhat è stato aggredito, verosimilmente da tergo dal suo assassino, che ha esploso quantomeno un colpo di arma da fuoco colpendolo alla testa, cagionandone la morte, per poi caricare il cadavere sulla stessa autovettura della vittima, portandola nel luogo campestre in cui poi è stata data alle fiamme, col corpo del Nexhat al suo interno».

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