La mobilitazione per salvare il «Bosco di Lorenzo»

Anche Legambiente nazionale a fianco della mobilitazione lanciata per salvare il bosco creato in memoria di Lorenzo Corioni
LEGAMBIENTE PER IL BOSCO DI LORENZO
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Legambiente nazionale a fianco della mobilitazione per salvare il «Bosco di Lorenzo», creato per ricordare Lorenzo Corioni, il 23enne volontario dell'associazione ambientalista morto in un incidente stradale nell’aprile 2015.

Ieri pomeriggio a Zocco di Erbusco sono arrivati il presidente nazionale, Stefano Ciafani, e quello lombardo, Barbara Meggetto, per dire no alla «cancellazione di un’esperienza oggi esportata in tutta la regione con seimila nuovi alberi».

 

  • La manifestazione per salvare il Bosco di Lorenzo
    La manifestazione per salvare il Bosco di Lorenzo
  • La manifestazione per salvare il Bosco di Lorenzo
    La manifestazione per salvare il Bosco di Lorenzo
  • La manifestazione per salvare il Bosco di Lorenzo
    La manifestazione per salvare il Bosco di Lorenzo

 

L’Amministrazione comunale, lo ricordiamo, vuole spostare le piante della zona nord dell'area piantumata, «perché - ha spiegato il sindaco Ilario Cavalleri - sin dal 2015 era stato chiarito che l’Amministrazione era interessata alla possibile trasformazione, sia pure salvaguardando il quartiere residenziale adiacente imponendo le necessarie opere di mitigazione. Non si capisce il senso delle polemiche: gli alberi a suo tempo piantumati potrebbero essere trapiantati nell’area a sud, dopo opportuna assegnazione dell’area tramite bando».

I Frattimi, però, non ci stanno, «anche perché - spiegano - la trasformazione riguarda un impianto di raccolta di rifiuti, in particolare scarti di acciaieria». «Nel 2016 abbiamo incontrato Cavalleri - scrivono i rappresentanti dell'associazione - e ci disse che la nostra proposta era in linea con l’Amministrazione. Eravamo all’oscuro della trasformazione in atto: non ci saremmo mai impegnati per due anni e mezzo a costruire un progetto virtuoso (e totalmente gratuito per il Comune) se avessimo conosciuto prima il destino di quel terreno».

Controreplica del Comune: «Trasformare un’area per realizzare servizi è una scelta che spetta al Consiglio comunale. Chi ha intenzione di amministrare al meglio si candidi alle elezioni (in calendario questa primavera, ndr) e sia così titolato a fare scelte nell’interesse degli erbuschesi».

La querelle è destinata a proseguire: l'associazione I Frattimi ha chiesto al sindaco Ilario Cavalleri un'assemblea pubblica sul futuro dell'area. Sono 500 per ora i residenti che hanno firmato la petizione pro-alberi, quasi 1.200 invece sul web.

 

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