Iseo, lacrime e ricordi per salutare lo chef Vittorio Fusari

Pieve gremita per i funerali di un uomo dalla «profonda umanità». Le testimonianze di colleghi, giornalisti e amici
L'ADDIO A FUSARI
AA

Lacrime e tante istantanee di vita. Quadri dipinti con le parole di coloro che hanno conosciuto Vittorio Fusari. Amico, collega, professionista, uomo di cui, da qui in avanti, si sentirà la mancanza. È in questo clima di grande commozione che si sono svolti questa mattina nella parrocchiale di Iseo i funerali dello chef mancato il primo gennaio a 66 anni in seguito a complicazioni cardiache.

Anima della pasticceria-ristorante Balzer di Bergamo, Fusari dopo l’ultimo saluto affidato a Facebook - «Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore» -, nel giorno del suo addio, ha richiamato tantissime persone, quasi come se la presenza di tanti fosse una risposta a quell'abbraccio postato sulla propria pagina Fb. 

Il parroco di Iseo, don Giuliano Baronio, ne ha tracciato la figura. A ricordarlo in chiesa anche il giornalista e amico Gianni Mura che ha parlato della «profonda umanità» dello chef «appassionato e creativo». Commosso ha parlato anche Philippe Léveillé: «Vittorio era un amico e un grande professionista - ha detto -. Andare da lui era sempre un piacere. Era un uomo di grande cultura e le cene finivano alle 5 del mattino: si mangiava e si parlava fino a notte fonda di vita e di filosofia».

Sul feretro un drappo dello Slow Food, associazione in cui Fusari credeva molto e per la quale si spendeva intensamente, nella valorizzazione del territorio. Un uomo dalla spiccata personalità e dalle idee ben chiare: «Bisogna nutrire non solo il corpo, ma anche lo spirito», ripeteva, come ha scritto nel recente libro «La felicità ha il sapore della salute» edito da Slow Food e scritto in collaborazione con Luigi Fontana. Un messaggio che oggi molti si porteranno nel cuore. 

Per alcuni tratti il funerale è sembrato una festa di arrivederci. Lui avrebbe voluto così, ripetono in molti in paese. Dopo aver introdotto la bara in chiesa, anche all’uscita del feretro la banda locale ha intonato le note di Bella Ciao.

Dopo la celebrazione, per volere della moglie Anna Patrizia, amici, parenti, ristoratori e proprietari di cantine con cui Fusari aveva lavorato si sono radunati al Circolo Lavoratori di Iseo. Lì, in un clima familiare, tutti insieme hanno brindato in onore di Vittorio, perché il suo più grande lascito sono oggi le ricette, ideate per «costruire un mondo migliore» e per continuare a sognare.  

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia