Il sindaco di Passirano: «I fondi per la Vallosa bastano per due anni, servono altre risorse»

Pasini Inverardi le ha già richieste al commissario: «Per il monitoraggio e la gestione gara a marzo»
I piezometri per le analisi alla discarica Vallosa di Passirano - Foto © www.giornaledibrescia.it
I piezometri per le analisi alla discarica Vallosa di Passirano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’altro volto del disastro prodotto dalla Caffaro Chimica porta dritti in Franciacorta. Dove, tra i vigneti e un panorama mozzafiato, enti e istituzioni sono ancora alle prese con la discarica Vallosa, un’area di 31.150 metri quadrati, con un volume di rifiuti stimato in 440mila metri cubi e un inquinamento sprofondato per almeno 17 metri. Nonostante il capping (la copertura), gli ultimi rilievi condotti a novembre dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) hanno certificato che quella discarica inquina ancora: nella falda profonda (attraverso la quale l’inquinamento può «scavalcare» il perimetro del sito e diffondersi) i Pcb sono presenti in quantità doppia rispetto ai limiti di legge. Di qui, le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione, che ha indicato la bonifica come «la strada maestra» da percorrere.

A parlare, ad alcuni giorni di distanza, è il sindaco di Passirano Francesco Pasini Inverardi, che precisa: «Qualunque azione venga promossa, reputo imprescindibile che la Vallosa resti sotto il controllo di enti pubblici e non finisca nelle mani di privati che vogliono lucrare sulla gestione della discarica».

Sindaco, i Pcb nella falda profonda la preoccupano? È un esito che si aspettava?

No, il supero dei Pcb totali nel piezometro 4-bis non era atteso: l’ultima volta si era verificato sei anni fa, nell’aprile 2018, senza contare che a novembre 2023 l’intervento di realizzazione del capping era di fatto quasi concluso. Come condiviso dall’Arpa durante il tavolo tecnico del 21 dicembre, questo singolo valore deve essere analizzato con cautela e prudenza. I prossimi monitoraggi ci consentiranno di capire se si è trattato di un supero di carattere episodico, o se il trend sia confermato.

L’Arpa chiede di «ripristinare quanto prima il monitoraggio delle acque sotterranee»: quali le prossime azioni?

Il 19 dicembre si è svolto un primo incontro con il commissario Mauro Fasano a cui è seguito un tavolo tecnico con l’Arpa: sono state condivise le direttrici da seguire per l’avvio della procedura di gara per il servizio di gestione globale dell’impianto di capping e relativi monitoraggi non soltanto delle acque di falda, ma anche dei gas interstiziali. Con l’autorizzazione del commissario, il Comune il 20 dicembre ha affidato ad un professionista l’incarico di supporto al responsabile unico del procedimento per l’appalto: è in corso la predisposizione degli atti di gara. Ultimata la documentazione tecnica, l’Amministrazione provvederà ad inoltrare la documentazione alla Centrale unica di committenza - Area vasta Brescia, che procederà poi nell’arco di trenta giorni all’indizione della gara. Il bando è previsto per i primi di marzo.

E per la falda superficiale?

Come condiviso con l’Arpa, il Comune di Passirano, in attesa di ripristinare il monitoraggio periodico delle acque sotterranee nell’ambito dell’aggiudicazione della gara di gestione del capping, trasmetterà all’Agenzia un report mensile di funzionamento dell’impianto di Messa in sicurezza d’emergenza, attivo dal 2008 sul piezometro superficiale Pz30SW. Non appena le condizioni idrogeologiche lo consentiranno, l’Arpa procederà a campionare anche quel pozzo, così da ottenere un dato aggiornato anche sulla falda superficiale.

Alla luce di questi risultati, ritiene la soluzione del capping sufficiente per contenere l’inquinamento?

Non è possibile misurare l’efficacia del capping basandosi su una singola rilevazione, deve essere valutata da professionisti. È indubbio che il capping svolga un ruolo fondamentale nell’interruzione dei percorsi di lisciviazione dei rifiuti da parte delle precipitazioni meteoriche. Il test sull’efficacia deve essere però fatto sulla base di un trend analitico che verrà acquisito con il piano di monitoraggio.

I fondi del Sin a disposizione per Passirano sono sufficienti?

Con i fondi ad oggi residui, definiti nell’Accordo di programma, il Comune potrà gestire l’impianto di capping ed i monitoraggi ambientali al massimo per due anni. Per questo abbiamo sottoposto all’attenzione del commissario la necessità di acquisire ulteriori risorse economiche per garantire le attività.

Sono in corso interlocuzioni per ulteriori interventi?

È di fondamentale importanza il potenziamento della riqualificazione ambientale conseguita con le opere di capping realizzate. Esclusivamente in ragione delle risorse economiche messe a disposizione del Comune, non è risultato possibile ad oggi mettere in atto un completo intervento di Messa in sicurezza permanente che preveda anche la cinturazione impermeabile perimetrale e la barriera di fondo. Proprio in tale ottica, il Comune ha affidato alla società Nce Srl un incarico allo scopo di individuare, fornendo anche una stima di massima dei costi, i possibili step tecnico-amministrativi. Studio trasferito al commissario per supportare la richiesta di ulteriori risorse.

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