Il nettare stappato dal fondo del lago d'Iseo

Il Nautilus, vino frutto delle viti camune, è stato ripescato dal fondale su cui ha riposato per due anni
Il Nautilus strappato dalle acque del Sebino - © www.giornaledibrescia.it
Il Nautilus strappato dalle acque del Sebino - © www.giornaledibrescia.it
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Riemerso e pronto per essere stappato, dopo due anni al fresco, cullato dal Sebino. Quattromila bottiglie di Nautilus sono state ripescate questo sabato sul lungolago di Monte Isola, tra Peschiera Maraglio e Sensole. Per due anni sono rimaste adagiate sul fondo.
 
Il Nautilus è un «blanc de noir», vino a bacca rossa che rifermenta in bottiglia. È frutto di vigne camune. 
È stato ideato da Alex Belinghieri, titolare dell’azienda agricola Vallecamonica. Ch’è anche il papà dell’idea, piuttosto affascinante, di stoccare il nettare nel lago, considerato una cantina a tutti gli effetti. L’esperimento, già provato in passato, è riuscito. Questa volta però la novità consiste nell’aver lasciato le bottiglie sul fondo per il doppio del tempo.
 
«Quando abbiamo proposto il progetto al presidente dell’Autorità di bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, per prima cosa si è messo a ridere. Ma poi ha appoggiato l’idea fino ad oggi - racconta Berlinghieri -. E adesso possiamo proseguire la nostra sperimentazione, anche grazie al Comune di Monte Isola ed a tutti coloro che credono nel Nautilus». 

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