I pescatori del Sebino chiedono aiuto alla Regione Lombardia

Servono 150mila euro per risolvere una criticità dell’incubatoio di Iseo
Un incubatoio - foto d'archivio © www.giornaledibrescia.it
Un incubatoio - foto d'archivio © www.giornaledibrescia.it
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È un periodo difficile sul lago d’Iseo per la pesca, i pescatori e le attività connesse tra cui l’accrescimento dei pesci all’incubatoio ittico di Clusane d’Iseo. A una serie di «intoppi» accaduti presso la struttura che in questo periodo si sta occupando della campagna del coregone, si aggiunge la qualità dell’acqua pescata nel lago.

La «presa» infatti è troppo vicina alla riva, in acque troppo basse, che portano all’interno della pompa il limo. Cosa che non soltanto pregiudica il risultato ma costringe anche i volontari a un doppio lavoro di pulitura delle uova di pesce. Per spiegare le problematiche e chiedere un supporto, anche di tipo economico, per risolverle, i pescatori professionisti e dilettanti del Sebino hanno avuto un incontro con l’assessore regionale Fabio Rolfi, lo scorso lunedì 4 febbraio.

Erano in più di sessanta tra professioni e dilettanti, provenienti da ogni località del lago. «È stato chiesto di spostare il punto di captazione dell’acqua per l’incubatoio a circa 600 metri dalla riva - riferisce Giambattista Bosio, referente dell’associazione pescatori -, un intervento che ha un costo di circa 150mila euro perché è necessario modificare anche le pompe; oltre a questo - prosegue - abbiamo richiesto anche la possibilità di «incubare» il salmerino, una specie ittica pregiata che potrebbe essere molto positiva per i pescatori».

Le acque del lago d’Iseo infatti scarseggiano in quanto a pesci, problema già emerso qualche mese fa e che è ritornato sul tavolo lunedì sera. Tra uccelli acquatici, svassi, cormorani, gallinelle e pesci siluro che si contendono il pescato, i pescatori sono gli ultimi della lista a trarne vantaggio. «Il fatto è che anche i pescatori professionisti, con il pesce, ci mangiano».

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