I pasti non serviti nelle mense scolastiche nei piatti delle persone in difficoltà

L'Amministrazione comunale di Cologne ha avviato «Avanzi-Amo» per dire addio agli sprechi alimentari
Verrà rimesso in circolo il cibo non scodellato o sigillato - © www.giornaledibrescia.it
Verrà rimesso in circolo il cibo non scodellato o sigillato - © www.giornaledibrescia.it
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Il cibo ancora buono e commestibile che costituisce eccedenza delle mense scolastiche non verrà buttato, ma entrerà in un altro circuito e, quindi, su altre tavole. In questi giorni l'Amministrazione comunale ha annunciato l’avvio del progetto «Avanzi-Amo», che punta a mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà del paese i pasti che non sono stati consumati dalla refezione scolastica nei plessi comunali.

Come funziona

L'iniziativa, che ricalca di fatto quella che già da diversi anni sta dando ottimi risultati nella vicina Palazzolo, è coordinata dall'Ufficio iIstruzione, che cura la sinergia tra i vari attori del progetto. Coinvolti sono la Protezione civile, che metterà a disposizione lo spazio delle attività, la Caritas parrocchiale, i genitori della Commissione Mensa e diversi altri volontari che ogni giorno, già a partire da questa settimana, preleveranno il cibo avanzato dalle mense delle scuole di Cologne e lo porteranno in un luogo in cui le famiglie segnalate dai Servizi sociali potranno passare per ritirare cibo già pronto.

L’iniziativa è possibile naturalmente grazie all’impegno dell’Amministrazione, in particolare dell’assessora Francesca Boglioni, e della ditta che ha in gestione il servizio di preparazione e distribuzione dei pasti per la refezione, ossia la Sercar Spa.

Obittivo: non sprecare

L’obiettivo è naturalmente quello di non sprecare il cibo ancora buono che, prima di quersto accordo, avrebbe dovuto essere gettato via, per diverse ragioni, dopo essere passato dai banchi delle mense delle scuole. Non solo: così si riducono i rifiuti da avviare allo smaltimento, si supportano le famiglie bisognose. A ritornare in circolo è il cibo non scodellato, non si tratta di avanzi non mangiati nei piatti degli alunni, ma di primi e secondi piatti non aperti o non impiattati, oltre a frutta, verdura e pane non distribuiti. Per l’Amministrazione del sindaco Carlo Chiari, che da tempo sta pensando ad azioni virtuose di questo tipo, si tratta non solo di un modo per risparmiare e offrire un aiuto ai residenti più fragili, ma anche per fornire un modello anti-spreco agli studenti stessi e promuovere così un circolo solidale che coinvolge diverse componenti della comunità. Saranno i volontari, poi, a distribuire i contenitori con i pasti non utilizzati alle famiglie segnalate.

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